Armando Petrucci è un imprenditore originario di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. Nel 1955, alla giovane età di 17 anni, salpa in solitaria alla volta dell’Australia per raggiungere il padre a Melbourne, arrivato precedentemente nel 1952. Il padre aveva aperto una sartoria a Fitzroy, ‘Sartoria Italiana’, e aveva chiesto al giovane Armando di lavorare con lui.
Ago e filo stavano al giovane Petrucci come un pallone da calcio sta a un bambino oggi: a otto anni sapeva già cucire; a 17 anni era considerato un mastro sarto a tutti gli effetti. L’unico neo era la sua tradizionalità, nel senso che cuciva tutto a mano, trovandosi sin da subito in difficoltà nella sartoria del padre, dove invece si faceva tutto a macchina.
Decide quindi di lasciare l’azienda del padre e, a soli 18 anni, apre la sua prima sartoria a Station Street a North Carlton; ne segue subito dopo un’altra in Rathdowne Street a Carlton.
Nonostante il giovane si ritrovi catapultato in una vita da vero e proprio businessman, non riesce a non pensare a una giovane ragazza rimasta in Italia, Giovannina Carmellotti, di cui si era follemente innamorato.
Quando trova un po’ di tempo libero la sera, le scrive delle lettere d’amore che arrivano a destinazione, ma che vengono puntualmente strappate dalla madre di lei. Petrucci, non ricevendo risposta dalla giovane donna, si mette il cuore in pace e si butta con tutto se stesso nel lavoro.
Ma l’anno 1957 porta con sé venti di grande cambiamenti e, in uno giorno come un altro, mentre il giovane Petrucci si trova al Queen Victoria Market con il padre, si sente toccare la spalla: “Mi giro e vedo un giovane che mi guarda sorridente e mi chiede, ‘Scusi, ma lei è Armando Petrucci?’. Io rispondo di sì e lui si presenta come Angelo, un mio compaesano appena arrivato dall’Italia. Mi sussurra poi all’orecchio, ‘Sai chi era sulla nave con me? Giovannina Carmellotti!’”.
Petrucci ha un tuffo al cuore; non riesce a credere alle sue orecchie. Nel giro di una settimana, scopre dove risiede la ragazza a Melbourne e, nonostante fosse in compagnia del padre e del fratello, si fa coraggio e bussa alla loro porta.
Per amore di Giovannina, Petrucci trova lavoro a suo padre e offre un tetto, e un impiego, anche al fratello della giovane donna. “Io invece invito Giovannina a venire a vivere con me e le insegno a cucire. Lei era un’eccellente ricamatrice, ma non una sarta. Quello l’ha imparato da me”, racconta.
Come accade spesso nelle vecchie generazioni italiane di forte stampo patriarcale, il fratello però non vede questa relazione di buon occhio, tanto da cacciare Petrucci dalla sartoria di sua proprietà e “schiaffeggiare” la sorella. Il giovane Petrucci difende la sua compagna, sempre nel rispetto del fratello, e la giovane coppia di innamorati finalmente convola a nozze nel 1958.
Successivamente, nel corso degli anni, Armando e Giovannina aprono altre sartorie – a Bairnsdale, Traralgon e Morwell –, oltre a un negozio di merceria e articoli da regalo, un atelier di abiti da matrimonio, un negozio di videocassette, un negozio di genere alimentari e bevande alcoliche, un’agenzia di assicurazioni, fino a prendere anche in gestione una filiale della banca ANZ. Oltre a lavorare assiduamente, la coppia ha avuto sei figli.
Nel 1970, Petrucci fonda la sua agenzia di viaggi, una tra le primissime a portare gli immigrati italiani d’Australia, e gli australiani, in giro per il mondo.
L’imprenditore lavora anche a contatto con l’industria della musica, facendo da impresario insieme ai soci Franco Zaffino – un calabrese che conosce sulla nave durante la traversata oltreoceano e che è poi suo testimone di nozze –, Franco Nigro e Pino Caputo. Gli impresari hanno portato in Australia artisti come Nilla Pizzi, Luciano Tajoli, il Trio della Sila e tanti altri.
Petrucci non dimentica mai le sue radici e lavora esclusivamente con tessuti italiani, utilizzando grandi marchi come Zegna e Cerruti. Lo stesso conte Ermenegildo Zegna incontra Petrucci a Melbourne “per congratularsi di persona con il mastro sarto”, che è stato uno dei primi a promuovere il marchio biellese oltreoceano.
Armando Petrucci è un imprenditore ben inserito nel tessuto sociale di Melbourne e Latrobe City, avendo servito come vicepresidente e presidente dell’Italian Club di Morwell, di cui è socio a vita, oltre a esser stato consigliere e vicesegretario del San Marco in Lamis Club di Carlton. Petrucci è anche referente per l’edizione inglese del mensile La Voce Di Padre Pio.
Anche se conosciuto in Victoria, l’imprenditore sammarchese mi confessa, un po’ divertito, che fino all’anno scorso era praticamente sconosciuto in patria.
“Questo è colpa mia però; non mi è mai piaciuto lo show-off”. In primavera, però, il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, lo attenderà per consegnargli il degno riconoscimento.
Inoltre, lo scrittore sammarchese, Mario Ciro Ciavarella, presenterà un libro dove parla anche di Petrucci, San Marco Segreta. Nonostante l’età, Petrucci non ha ancora intenzione di fermarsi: “Io e mia moglie abbiamo sempre cercato di aiutare i nostri compaesani arrivati in Australia in cerca di un futuro migliore. Adesso Giovannina non c’è più, ma il grande amore che ancora nutro per lei mi dà la forza per continuare a contribuire alla comunità”.