In discussione, oltre alla telenovela di Lookman, il mercato della Dea che al momento appare indebolita per la cessione inevitabile di Retegui e quella, sempre probabile, dell’anglo nigeriano.

Se la squadra bergamasca si è qualificata in Champions League, lo deve molto a questi due attaccanti che insieme hanno segnato 44 gol: per l’italo-argentino 28 reti di cui 25 in campionato, per il suo compagno di reparto 16, con 13 centri in Serie A.

All’orizzonte non appaiono per il momento alternative adeguate. E i tifosi temono una stagione complicata. A complicare la situazione la posizione di Lookman che non ha gradito il rifiuto del suo club all’offerta dell’Inter: 42 milioni oltre a 3 di bonus.

Per un giocatore di 28 anni, che prima di approdare a Bergamo non aveva mai segnato un granché, appena 10 gol fra Leicester e Fulham, una proposta congrua. Eppure, i Percassi hanno alzato un muro. E il giocatore, spalleggiato dagli agenti, ha cancellato i suoi profili con la maglia dell’Atalanta e ha ricordato che già un anno fa aveva chiesto il trasferimento.

Pronta la riposta del club: “C’era solo un gentleman agreement, neanche recente, nulla di scritto”. A breve la svolta: il braccio di ferro non serve a nessuno. Il malcontento dei tifosi riguarda anche la scelta di Juric come successore di Gasperini.

Questa la vox populi: “Va bene che l’uno è stato il pupillo dell’altro, ma non è stato confermato dal Torino, e poi in pochi mesi è stato esonerato da Roma e Southampton”. Vedremo cosa sarà capace di fare la dirigenza che non ha fallito un colpo negli ultimi anni.

Ancora in fieri la Juventus che si porta appresso il mal di pancia generato dagli acquisti milionari di Giuntoli, diventati i esuberi ingombranti sotto l’aspetto tecnico ed economico: vedi Douglas Diaz e Gonzalez, costati rispettivamente 52 e 38 milioni.

Per non parlare di Koopmeiners, rimasto in bianconero, ma dal rendimento inadeguato ai 60 milioni pagati all’Atalanta. Quanto a Tim Weah, è finito al Marsiglia: un milione per il prestito più altri 15 in arrivo nella prossima estate per l’acquisto definitivo. Punto interrogativo ancora su Vlahovic, strepitoso a Firenze, incompiuto a Torino, ora promesso sposo al Milan. E pensare che la Juve su di lui aveva investito 130 milioni fra cartellino, stipendio (12 milioni netti a stagione) e procuratori vari. Il passato pesa sul presente di un club che ha un budget limitato, si porta appresso quasi 400 milioni di indebitamento finanziario, deve stare dentro i parametri finanziari dell’Uefa. E, particolare per niente secondario, sconta anche i problemi di Stellantis. O vende, e anche bene, oppure può fare operazioni limitate sul mercato.