MELBOURNE - Anche quest’anno la finale degli Australian Open è fatale per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Secondo atto conclusivo consecutivo del primo Slam stagionale e seconda sconfitta per la coppia azzurra nel torneo di doppio.

Questa volta, i due cadono nel confronto con il finlandese Harri Heliovaara e il britannico Henry Patten in tre set con il punteggio di 6-7(16), 7-6(5), 6-3 dopo tre ore e 16 minuti di gioco.

Bolelli e Vavassori avevano vinto il più recente confronto diretto, l’anno scorso in finale a Pechino. Heliovaara e Patten si erano invece imposti nel primo duello in un major, al primo turno a Wimbledon, lanciando il cammino che li avrebbe portati al loro primo titolo Slam in carriera.

Con questa sconfitta, sfuma - almeno per il momento - anche la possibilità di diventare (dopo le finali perse lo scorso anno oltre che a Melbourne anche al Roland Garros) la terza coppia italiana a trionfare in doppio maschile in uno Slam dopo Nicola Pietrangeli/Orlando Sirola al Roland Garros 1959 e Bolelli/Fabio Fognini all’Australian Open 2015.

“E’ stata una finale molto tirata, una delle migliori forse che abbia giocato - ha commentato Bolelli durante la cerimonia di premiazione dopo i complimenti, non soltanto di routine, a Harri Heliovaara e Henry Patten - Abbiamo iniziato molto bene la stagione. Abbiamo vinto ad Adelaide e giocato un’altra finale, la terza per me all’Australian Open. Grazie ai tifosi, a tutti quelli che sono rimasti, e al mio team. Non torniamo a casa col trofeo, ci riproveremo l’anno prossimo”. Andrea Vavassori, che mai aveva raggiunto risultati simili prima di iniziare la partnership con Bolelli, ringrazia il compagno di tante avventure.

“Sei una persona eccezionale, è un onore giocare con te. Penso che quest’anno abbiamo fatto un lavoro straordinario ed è solo l’inizio”, ha sottolineato il piemontese, che ha messo anche in risalto il lavoro del padre e coach Davide, dell’allenatore Michele Mangiafico e di tutto il team.

E con un sorriso ha invitato il direttore del torneo Craig Tiley a cambiare l’orario della finale di doppio maschile, programmata dopo quella di singolare femminile come ultimo match della sessione serale e conclusa oltre l’una di notte locale. “E’ un peccato giocare davanti a pochi spettatori”, ha spiegato Vavassori che più volte aveva sottolineato nel torneo il suo desiderio di contribuire a rendere il doppio più popolare.