Mario Balotelli non smette di sorprendere. A 35 anni, con una carriera costellata di successi e colpi di scena, l’attaccante bresciano guarda con interesse a una nuova avventura dall’altra parte del mondo: l’Australia.

Il centravanti, oggi svincolato dopo l’ultima esperienza al Genoa, ha espresso pubblicamente il suo desiderio di confrontarsi con la Isuzu UTE A-League, campionato che negli ultimi anni ha già accolto stelle del calcio italiano e internazionale.

“Sono sicuramente molto interessato a giocare in A-League. Sarebbe una nuova esperienza per me. La mia porta è aperta se i club vogliono parlarmi di venire in Australia”, ha dichiarato Balotelli a NewsWire, lasciando intendere che il suo futuro potrebbe presto tingersi dei colori del calcio australiano.

Un curriculum da campione

Balotelli porta con sé un bagaglio tecnico e di esperienza difficilmente replicabile in A-League. Con i suoi gol ha contribuito ai trionfi del Manchester City in Premier League e dell’Inter in Serie A, arricchendo una carriera che lo ha visto protagonista con club di altissimo livello come Milan, Liverpool, Nizza, Marsiglia, Brescia, Monza, Adana Demirspor, Sion e Genoa.

Nel palmarès figurano una Champions League, tre scudetti italiani, una Premier League e diversi trofei nazionali. Ma più dei numeri, Balotelli ha sempre incarnato quel mix di talento e imprevedibilità che lo ha reso uno dei calciatori più discussi e seguiti della sua generazione.

Il richiamo dell’Australia e i consigli di Diamanti

Non è un caso che il pensiero dell’Australia abbia trovato spazio nei suoi progetti. A incoraggiarlo è stato un amico ed ex compagno di nazionale, Alessandro Diamanti, idolo dei tifosi del Western United, che dopo quattro stagioni è rimasto legato al calcio australiano anche da tecnico.

“È stato interessante sentirne parlare da lui”, ha raccontato Balotelli. “Sarebbe un’opportunità emozionante per me se potessi giocare in Australia. E oltre al calcio, l’Australia sarebbe anche un Paese meraviglioso in cui vivere.”

Qualora il trasferimento andasse in porto, Balotelli seguirebbe le orme di altri connazionali celebri approdati in A-League: da Alessandro Del Piero, che ha lasciato un segno indelebile al Sydney FC, a Massimo Maccarone, ex Brisbane Roar.

Agenti al lavoro: “Mario è pronto e in forma”

Il suo rappresentante, Vittorio Rigo, ha confermato che l’ex attaccante della Nazionale italiana è “completamente in forma” e determinato a trovare un club prima possibile:

“Mario vuole trovare una squadra al più presto perché sa quanto sia cruciale iniziare la preparazione con i compagni e adattarsi a un nuovo ambiente”, ha sottolineato.

A muoversi per facilitare il trasferimento è anche Lou Sticca, figura di spicco del calcio australiano e agente FIFA, già protagonista in passato degli arrivi in A-League di campioni come Dwight Yorke, Del Piero, Diamanti, Shinji Ono e il giapponese Kazu Miura.

“Porterà spettacolo e attenzione”

Sticca non ha dubbi sull’impatto che Balotelli potrebbe avere nel campionato australiano: “Mario porterebbe in A-League ciò che oggi manca: attenzione, fascino, curiosità. La gente vorrà vederlo per capire se farà un colpo di genio, una giocata spettacolare o magari un tiro da 40 metri. È stato uno dei più grandi attaccanti al mondo e resta forte e in forma. Può ricreare quello che hanno fatto Yorke, Del Piero e Diamanti: riportare il pubblico negli stadi.”

Un’occasione anche per la Lega

L’eventuale arrivo di Balotelli non sarebbe solo un colpo mediatico, ma rappresenterebbe anche un’occasione di crescita per l’intero movimento calcistico australiano. La sua presenza attirerebbe l’attenzione dei media internazionali, contribuendo a dare visibilità a un campionato che da anni lavora per alzare il livello tecnico e aumentare l’appeal verso i tifosi.

Con l’inizio della stagione fissato per ottobre 2025, resta ora da capire quale club avrà il coraggio e la lungimiranza di puntare su SuperMario. Quello che appare certo è che Balotelli, con il suo talento e il suo carisma, ha ancora voglia di stupire. E l’Australia potrebbe diventare il palcoscenico ideale per l’ultimo grande atto della sua carriera.