BARILOCHE - Momenti di forte preoccupazione venerdì pomeriggio a San Carlos de Bariloche, dove un incendio forestale si è sviluppato in una zona boscosa a poco più di un chilometro dal Centro Civico, generando allarme tra residenti e automobilisti.

Il rogo ha avuto origine sul versante del Cerro Runge, nei pressi dell’avenida Bustillo, all’altezza del chilometro 1 e vicino alla clinica San Carlos. Le fiamme si sono propagate in un’area di interfase urbano-forestale, rendendo particolarmente delicato l’intervento dei soccorsi.

Le condizioni meteorologiche avverse – in particolare il forte vento da ovest con velocità fino a 32 km/h e raffiche che hanno raggiunto i 45 km/h – hanno complicato le operazioni di spegnimento e favorito un comportamento irregolare del fuoco. Per questo motivo è stato richiesto anche il supporto aereo: secondo quanto riferito dal Servizio di prevenzione e lotta contro gli incendi forestali (Splif), erano disponibili due aerei antincendio, il cui impiego è stato però condizionato dal meteo.

Dopo diverse ore di intenso lavoro, l’incendio è stato contenuto intorno alle 16.15. Secondo l’ultimo bollettino ufficiale, le fiamme hanno interessato una superficie di circa 100 per 100 metri, senza provocare danni strutturali né coinvolgere abitazioni. 

All’operazione hanno partecipato i Vigili del Fuoco Volontari del Distaccamento Centrale, personale dello Splif, parchi nazionali, squadre sanitarie e forze di sicurezza, in un coordinamento congiunto che ha permesso di evitare conseguenze più gravi. Durante le operazioni, un pompiere ha inalato fumo ed è stato assistito sul posto, mentre un altro operatore ha riportato lievi lesioni a seguito di una caduta: in entrambi i casi non è stato necessario il trasferimento urgente in ospedale.

Le autorità hanno fatto sapere che l’origine dell’incendio è ancora sconosciuta. Il Servizio meteorologico nazionale ha intanto segnalato la presenza di condizioni di elevato pericolo di incendi in diverse aree del Paese, un rischio che aumenta ulteriormente durante l’alta stagione turistica. Non a caso, venerdì si trovava a Bariloche anche Alberto Weretilneck (il governatore della provincia di Río Negro, di cui fa parte la città), che ha lanciato un chiaro allarme sull’alta probabilità di incendi in questo periodo dell’anno.

“Stiamo attraversando una delle estati più secche degli ultimi 14 anni e, di fronte a questo scenario, non improvvisiamo – ha dichiarato il governatore –. A Bariloche abbiamo riunito tutti gli organismi responsabili della prevenzione e della lotta contro il fuoco, con un coordinamento solido che oggi ci trova a un ottimo livello di organizzazione”.

Weretilneck ha inoltre spiegato che la pianificazione è stata sostenuta da investimenti in telecamere di allerta precoce, stazioni meteorologiche, attrezzature per la prima risposta, mezzi e macchinari, oltre all’assunzione di 50 nuovi pompieri, all’impiego di tecnologia sviluppata dall'azienda locale Invap, al rafforzamento dello Splif e all’incorporazione di mezzi aerei per intervenire più rapidamente.

Infine, il governatore ha ricordato che il 95% degli incendi ha origine umana e ha ribadito un messaggio chiaro alla popolazione: “La responsabilità è anche sociale: è vietato accendere fuochi. Prendersi cura dei nostri boschi e delle nostre comunità è un compito condiviso, con uno Stato presente e attivo”.