FIRENZE - “Dopo quello è successo, da un momento all’altro, vuoi o non vuoi, è cambiata la visibilità per una serie di episodi, poi ho contribuito anche io andando a Sanremo (ride, ndr)”. Lo ha confessato il centrocampista Edoardo Bove nel corso di un incontro svoltosi all’interno del media center del centro sportivo Viola Park a Bagno a Ripoli, in cui è stato sottoposto, insieme al nuotatore Lorenzo Zazzeri, alle domande di alcuni studenti del liceo Macchiavelli di Firenze. Bove è stato vittima il 1° dicembre scorso di un malore nel corso della gara di campionato fra Fiorentina ed Inter, che ne ha comportato l’immediato ricovero all’ospedale Careggi di Firenze e l’impiantamento nei giorni successivi di un defibrillatore sottocutaneo removibile.

“Sono una persona molto riservata però capisco che in qualche modo noi possiamo dare un determinato tipo di messaggio o essere un esempio sfruttando questa visibilità pubblica che abbiamo - ha aggiunto Bove - Se viene sfruttata nel modo giusto sono abbastanza favorevole”.

“Io sento la responsabilità di quello che faccio pubblicamente, e faccio tutto per dare un segnale o un messaggio, o per far sapere agli altri come si vivono certi momenti. Per quanto riguardo la mia vita privata provo a discostarla totalmente” anche se “non è così facile. Facendo un esempio, stando in ospedale” dopo il malore “sono venuti dei giornalisti, ed è stato abbastanza pesante non tanto per me, perché noi siamo abituati ad una pressione pubblica, ma per chi non sa gestire determinati attenzioni” come “famigliari e genitori”.