PARIGI – “Se ci sono delle brutte stronze, le butteremo fuori”: la frase pronunciata da Brigitte Macron ridendo, per incoraggiare dietro le quinte delle Folies Bergères l’amico attore Ary Abittan che le confidava di aver “paura” di entrare in scena, sta creando una bufera di polemiche in Francia.

Il video, che ha fatto in poche ore il giro del web, risale a domenica sera, quando la première dame, accompagnata dalla figlia, era andata ad incoraggiare a teatro Ary Abittan, che la sera prima era stato interrotto durante la performance da quattro militanti del collettivo femminista #noustoutes. Le attiviste lo accusano di aver violentato una ragazza 4 anni fa, anche se il processo nei suoi confronti si è concluso con un non luogo a procedere.

Mentre l’entourage della consorte del presidente Emmanuel Macron si è limitato a spiegare che le parole di Brigitte erano soltanto “una critica al metodo radicale adottato dalle militanti”, sulla première dame si è abbattuta una bufera politica e mediatica.

A reagire per prime sono state le componenti del collettivo femminista #noustoutes e in particolare una delle protagoniste dell’interruzione a teatro: “Siamo profondamente colpite e scandalizzate - ha dichiarato - le parole utilizzate la dicono lunga sulla sua visione delle cose, il messaggio politico è estremamente scioccante. Si sputa sulle vittime e sulle associazioni femministe”.

Sabato sera, insieme con altre tre militanti che indossavano maschere con le sembianze di Ari Abittan e la scritta “stupratore”, hanno interrotto lo spettacolo scandendo lo slogan “Abittan violentatore”. A fine 2021, l’artista era stato accusato da una ragazza che frequentava da alcune settimane di averla violentata.

Dopo 3 anni di inchiesta, lo scorso mese di gennaio la giustizia ha dichiarato chiuso il caso con la decisione del “non luogo a procedere”. Ma l’attore ha continuato ad essere preso di mira da militanti femministe. Abittan ha ricordato, attraverso la sua legale Caroline Toby, che “la giustizia ha ritenuto che sono innocente, dopo un’istruttoria durate oltre 3 anni e numerose indagini, perizie, commissioni rogatorie, interrogatori e confronti”.

Per l’avvocata, “i 7 magistrati che hanno deciso su questo caso sono stati unanimi sulla sua innocenza. Il caso è chiuso e non c’è alcun motivo che Abittan si ritrovi in questa situazione”. Mentre il collettivo femminista lanciava l’hashtag #salesconnes - con la scritta su fondo nero - piovevano le reazioni: “Anch’io sono una brutta stronza. E sto con tutte le altre”, ha scritto su Instagram l’attrice Judith Godrèche, che accusa i registi Benoît Jacquot e Jacques Doillon de averla violentata.

Le parole di Brigitte Macron sono state “del tutto fuori posto e volgari” per la segretaria del principale sindacato, CFDT, Marylise Léon. “Una première dame non dovrebbe dire queste cose”, ha denunciato la leader degli ecologisti, Marine Tondelier. Manon Aubry, de La France Insoumise, ha aggiunto “è ora che la coppia Macron se ne vada”.

Per l’ex presidente François Hollande, “anche se si può criticare la forma, quando si tratta di donne che lottano contro le violenze commesse contro altre donne, non si parla in quel modo”.