APPIANO GENTILE - Si è conclusa con una goleada (7-2) la prima uscita stagionale dell’Inter di Chivu al termine di una settimana di lavoro intenso. Sette gol, tante occasioni ma anche qualche svarione difensivo, tutto nella norma considerando che si trattava di una semplice sgambata in famiglia contro la formazione U23 che la prossima stagione giocherà per la prima volta il campionato di Serie C.

Nel primo tempo, caratterizzato da tante occasioni da una parte e dall’altra, Chivu è ripartito dal classico 3-5-2 con Darmian, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries e Carlos Augusto esterni, Asllani in regia insieme a Sucic e Mkhitaryan, con l’altro neo arrivato Bonny a far coppia in attacco con Lautaro.

A sorpresa è stata l’U23 a passare in vantaggio al 9’ con Spinaccè, ma subito dopo è arrivata la reazione della squadra di Chivu, che nel giro di quattro minuti ha trovato il pari grazie all’autorete di Konate (12’) e ha poi ribaltato il risultato con il primo gol interista di Bonny (16’), lesto a ribadire in rete il suo stesso tiro respinto dal portiere.

Dopo un paio di buone occasioni capitate sui piedi di Lautaro e Dumfries, un errore in disimpegno dell’olandese ha permesso a Mosconi di trovare il gol del pari (29’). Il nuovo vantaggio della prima squadra al 32’ con il rigore trasformato da Asllani per fallo su Bonny, prima del 4-2 che ha chiuso il primo tempo firmato da Lautaro al 42’, bravo a controllare un lancio di Sucic e a superare Melgrati con uno scavetto.

Nel secondo tempo (Chivu nell’intervallo ha cambiato tutti e undici i giocatori) al 50’ è arrivato il quinto gol, con Pio Esposito che ha messo dentro da pochi passi su assist dalla sinistra di Dimarco, un quarto d’ora dopo (64’) la sesta rete firmata da Luis Henrique con un gran destro dalla distanza sotto la traversa.

Il gol del definitivo 7-2 è arrivato al 90’ con Calhanoglu, che ha trovato l’angolino basso con un destro rasoterra dalla distanza. Non ha preso parte all’amichevole Sebastiano Esposito, sempre più vicino al Cagliari: l’attaccante si trasferirà in Sardegna a titolo definitivo per una cifra di circa sei milioni di euro.

Capitolo Lookman: a Zingonia i tifosi dell’Atalanta hanno esposto uno striscione contro di lui (“Procuratori indegni e giocatori ingrati: rispettate i tifosi e chi vi ha valorizzato”), l’attaccante nigeriano è poi uscito allo scoperto con un lungo post su Instagram: “Negli ultimi tre anni all’Atalanta, ho dato assolutamente tutto. Non solo come calciatore, ma come persona - ha scritto l’attaccante nigeriano -. Ho sempre indossato la maglia con orgoglio e ho cercato di rappresentare questo club e la città di Bergamo con cuore, passione e dedizione. Questo posto mi è sembrato casa fin dal momento in cui sono arrivato, e ho sempre cercato di ricambiare quell’amore, anche nei momenti in cui le cose non sono state facili dietro le quinte. È questo che rende così difficile scrivere questo. Ho amato ogni momento, ma sento che ora, dopo tre meravigliosi anni a Bergamo, è il momento giusto per andare avanti e vivere una nuova avventura. In passato, numerosi club si sono rivolti all’Atalanta e io sono sempre rimasto fedele”.

“Tuttavia, io e la proprietà del club eravamo d’accordo sul fatto che fosse il momento giusto e il club è stato chiaro con me: se fosse arrivata un’offerta equa, mi avrebbe permesso di trasferirmi. Nonostante ora abbia ricevuto un’offerta in linea con quanto credo fosse stato discusso, purtroppo il club sta bloccando l’opportunità per ragioni che non comprendo. Di conseguenza, e dopo molti mesi di promesse non mantenute e di quello che ritengo sia stato un trattamento inappropriato nei miei confronti, sia come essere umano che come calciatore professionista, purtroppo sento di non avere altra scelta che parlare apertamente di ciò che ritengo giusto e sento che ora basta. Posso confermare di aver presentato una richiesta formale di trasferimento. Ai tifosi, il cuore pulsante di questo club, voglio dire questo: mi dispiace davvero che si sia arrivati a questo punto. Spero che possiate comprendere questa situazione incredibilmente difficile. Si tratta semplicemente di difendere ciò che ritengo giusto e leale. Spero di collaborare con il club per trovare una soluzione amichevole per tutte le parti il prima possibile”, conclude Lookman.