CATANIA - È calato il livello del tremore vulcanico dell’Etna, che misura l’energia presente nei condotti magmatici interni. Secondo il monitoraggio dell’Ingv di Catania, i valori attuali sono bassi, un segnale che la nuova fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa potrebbe essere in esaurimento.
Secondo Stefano Branca, direttore dell’Osservatorio etneo dell’Ingv, “era dal febbraio 2021 che sull’Etna non si registrava un’attività vulcanica così intensa”. Una fase spettacolare, ma con “un livello di pericolosità limitato all’area sommitale dell’Etna, il cui accesso era stato chiuso preventivamente a turisti e curiosi”.
Il vulcano ha dato spettacolo con una fase eruttiva intensa, iniziata con attività stromboliana e proseguita con fontane di lava, e la caduta di materiale piroclastico spinto dal magma ha generato una nube eruttiva alta chilometri, visibile anche a grande distanza e ripresa in foto e video diventati virali sui social.
Nonostante le spettacolari immagini, questa fase non ha avuto ripercussioni e l’aeroporto di Catania è rimasto sempre operativo, nonostante l’emissione del Vona (Volcano Observatory Notice for Aviation) al livello più alto, il rosso.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, segue l’evoluzione dell’eruzione tramite la Protezione civile regionale, ricevendo assicurazioni sul fatto che al momento non ci sono pericoli per la popolazione.
Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, raccomanda comunque “la massima precauzione agli escursionisti”, ed esorta a “evitare l’area sommitale del vulcano fino a nuovo aggiornamento, considerata la potenziale evoluzione del fenomeno”.