ROMA - È stato riqualificato il reato contestato a Maria Rosaria Boccia, ascoltata per oltre quattro ore dai pm di Roma: l’imprenditrice di Pompei era inizialmente accusata di violenza o minacce a corpo politico e ora è indagata per stalking.
Resta il reato di lesioni, a cui si aggiungono le accuse di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione, e vengono contestate anche false dichiarazioni nel curriculum redatto per l’organizzazione di eventi.
Nel corso dell’interrogatorio, davanti all’aggiunto Giuseppe Cascini, si è affrontata anche la vicenda della ferita alla testa riportata dal ministro e Boccia avrebbe negato le accuse, affermando che il taglio sulla fronte sarebbe dovuto ad una caduta.
Nel corso dell’atto istruttorio, in almeno un’occasione, i toni si sono alzati, ma quando i cronisti hanno chiesto conto a Boccia di eventuali “tensioni con i magistrati” durante l’incontro, l’imprenditrice non ha risposto e il difensore ha negato.
Il 21 settembre scorso, i carabinieri perquisirono la casa della donna a Pompei e sequestrarono, tra l’altro, gli occhiali smart da lei utilizzati in passato per effettuare una serie di filmati, anche all’interno della Camera dei deputati.