CUTRO – Si terrà simbolicamente nel comune di Cutro, a metà pomeriggio, il Consiglio dei Ministri, convocato nella località calabrese teatro del naufragio del 26 febbraio scorso dalla premier Giorgia Meloni per dimostrare vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e dopo le polemiche dei giorni scorsi per l’assenza dell’esecutivo.
Per dare un segnale “concreto” e ottemperare al dovere “morale” di evitare altre tragedie del mare, la premier ha già pronto un decreto legge “recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare” che sarà messo sul tavolo del Consiglio per essere approvato. Sul testo del provvedimento, tuttavia, ci sarebbero ancora delle discussioni in seno alla maggioranza, in particolare con la Lega, tanto che il preconsiglio per vidimare la misura che sarebbe dovuto tenersi ieri sera è stato rinviato alla mattina di oggi.
Nelle scorse ore, infatti, la premier ha dovuto fare i conti con il malcontento della Lega, che da giorni non rinuncia a quelle che per Fratelli d'Italia altro non sono che provocazioni, a partire dal pressing sulle proposte di ripristino dei decreti sicurezza firmati da Salvini all'epoca del governo gialloverde (e già due volte, si fa notare, bocciati dal Colle). In particolare, poi, ci sarebbero delle tensioni sulle intenzioni di Meloni di rivoluzionare il capitolo dell'accoglienza, con interventi sui centri ma anche con un ampliamento dei flussi e una “forte” semplificazione delle procedure per chi chiede l'ingresso regolare in Italia. Cosa che ovviamente non piace a Matteo Salvini, che invece spinge per adottare politiche stile autraliano e britannico e rilancia sui social le proposte del primo ministro inglese Rishi Sunak, che puntano a non concedere l'asilo a chi abbia fatto ingresso irregolare nel Regno Unito.
A Palazzo Chigi però sono convinti che in queste ore si troverà una quadra, anche perché, dicono, i rapporti tra Salvini e Meloni sono “ottimi” e “concreti”. Intanto, si partirà dunque da una cosa che mette d’accordo tutti, ossia un inasprimento delle pene per i trafficanti, anche per spostare l’attenzione sulle responsabilità dei trafficanti di esseri umani e alleggerire la pressione sul Viminale e sui mancati soccorsi.
Insomma, la premier è convinta di spuntarla sull'alleato, anche perché Salvini deve anche in qualche modo dare una mano al “suo” ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ancora nella bufera per i suoi scivoloni e che sembra sempre più in difficoltà, come dimostra anche la vicenda dei trasferimenti delle bare esplosa proprio ieri e che ha fatto esplodere una protesta fortissima dei familiari delle vittime della strage.
In pratica, senza consultare prima le famiglie il ministero degli Interni ha deciso autonomamente di spostare un certo numero di bare a Bologna, ma i parenti si sono opposti e hanno protestato fortemente perché avrebbero voluto attendere qualche giorno per avere la possibilità di avviare le pratiche per il trasferimento nei Paesi di origine. Il comune di Crotone, che ha raccolto le loro istanze, aveva già deliberato delle somme per i costi del trasferimento prelevandole dal Fondo migranti che poi sarebbe stato rimborsato dal Ministero.
Alla fine il Viminale è stato dunque costretto ad una frettolosa marcia indietro ed è stato bloccato il trasferimento. A Bologna, entro oggi, andranno - con l'accordo delle famiglie - 14 salme per le quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari. Altre 10 partiranno forse domani. Le 17 salme delle vittime per per le quali le famiglie hanno deciso il trasferimento in Afghanistan resteranno a Crotone fino a che non saranno superati i problemi burocratici.