CARNAGO - E se, in attesa dell'effetto Ibra, il Milan si affidasse all'effetto Sinner? Ipotesi tutt'altro che campata per aria, perché anche a Milanello si vive l'onda lunga della conquista della Coppa Davis dopo 47 anni di attesa, soprattutto perché la stella dell'Italia è un grande tifoso milanista.
Sinner, infatti, è stato ufficialmente invitato a San Siro per la sfida decisiva contro il Borussia Dortmund, e l'aver seguito la cavalcata azzurra in Coppa Davis è anche diventato il manifesto di ciò che Pioli vorrebbe vedere dai suoi domani sera: "Quando riesci a creare questa empatia con tutti i partecipanti sei anche disposto a superare le difficoltà e superare i tuoi limiti - ha detto l'allenatore in conferenza -.
Una situazione su cui anche noi abbiamo lavorato tanto: trovare soluzioni e non trovare il colpevole. Domani servirà una prestazione di squadra e di spirito.
Sinner come esempio? Non solo la sua grinta, ma il talento, la qualità, la mentalità, il voler vincere ogni singolo punto".
Parlava di Sinner, Pioli, ma aveva in testa i suoi, che contro i tedeschi si giocheranno buona parte della qualificazione agli ottavi: "Chiaro che domani è un passaggio quasi decisivo.
Giochiamo una partita importante, si può usare il termine 'svolta' per il girone. Loro sono una squadra forte, che però può avere delle difficoltà, quindi dobbiamo giocare con tutto quello che possiamo fare per 95 minuti".
E giocando 13 contro 11 potrebbe essere più facile. Perché, detto di Sinner, l'altro uomo in più dovrà essere proprio San Siro e il suo pubblico, come capitato nella gara contro il Psg: "Dico solo una cosa: noi a Dortmund ci eravamo preparati per il 'Muro Giallo', mentre il Borussia non sa com'è l'ambiente a San Siro in Champions. Noi sì. Sono sicuro che i tifosi ci aiuteranno anche domani sera".
Il riferimento all'impresa di Sinner lo fa anche il capitano Davide Calabria ("Ci auguriamo di avere il talento di Jannik e non vediamo l'ora di metterlo sul campo"), anche lui consapevole dei troppi errori fatti e della necessità di vedere in campo il Milan nella sua versione migliore: "Dobbiamo dare tutto quello che abbiamo. Non vediamo l'ora di scendere in campo:
l'abbiamo preparata nel migliore dei modi. Mi aspetto una partita a tutto campo, viso a viso, con una squadra che attacca molto, grandi ripartenze".
Tutto questo in un momento in cui il Milan non è brillante, come ha dimostrato prima della sosta e anche sabato contro la Fiorentina ("Noi giochiamo sempre per vincere. Poi ci sono momenti e momenti, e sabato era il momento di affrontare la partita in quel modo. Contro il Psg nel secondo tempo non siamo andati a prenderli nella loro area...", ha tenuto a precisare Pioli), cosa che ha reso i tifosi più critici e distaccati, in parte disorientati da una squadra che sta mostrando limiti e difficoltà che si credevano superate.
Ma la Champions, si dice e non a torto, è un'altra cosa, e vivere di nuovo le sensazioni esaltanti provate contro il Paris farebbe bene a tutti. A condizione, però, che il Milan faccia il Milan, quello vero, quello che Pioli riassume così: "Voglio vedere la squadra mettere in campo tutto quello che ha, sono sicuro che non mi deluderanno i miei giocatori. Domani dovrà esserci energia e voglia di superare un ostacolo difficile. Quelle sensazioni che conosciamo, che ci appartengono, che i tifosi ci hanno fatto vivere".
E che tutti vogliono vivere ancora. Se poi Sinner volesse fare un salto negli spogliatoi prima della partita, potrebbe trovare le parole giuste per dare la carica alla sua squadra, come faceva Ibra. O come farà. A differenza dello svedese, però, Sinner di palle break per rompere l'equilibrio di un set se ne intende di più, e la sfida contro il Dortmund ci assomiglia tanto.