FIRENZE - “Mi manca il contatto con la squadra, con i calciatori, con il Viola Park e le persone che lavorano lì ogni giorno, ma sono sempre aggiornato. Sono amareggiato di non poter essere a Firenze per combattere come sono abituato a fare nelle situazioni di difficoltà ma al momento non riuscirei a fare un volo così lungo”. Torna a parlare il presidente e proprietario della Fiorentina Rocco Commisso, in un’intervista rilasciata al quotidiano “La Nazione”.
L’imprenditore italo-americano esclude ancora una volta un passo indietro: “Queste voci non fanno altro che destabilizzare ulteriormente l’ambiente quando, invece, ci vorrebbe una grande compattezza da parte di tutti. Se avessi ragionato in questa maniera ogni volta che mi sono trovato in difficoltà con una mia azienda, oggi Mediacom non rappresenterebbe l’eccellenza che è. Tutte le aziende attraversano momenti di difficoltà ma la lungimiranza di chi guida una società sta proprio nel trarre insegnamento dai momenti bui per poter uscirne più forti. Io non ho mai mollato in nessuna delle mie attività e a maggior ragione non lo farò adesso”.
“La società è gestita da persone in cui ho piena fiducia - ha proseguito Commisso - Insieme a me, mia moglie Catherine e mio figlio Giuseppe forniscono un supporto costante e rimangono in contatto regolare con il direttore generale Alessandro Ferrari, nostro principale punto di riferimento a Firenze”.
“Poi c’è il ds Roberto Goretti, che è stato promosso internamente, come faccio sempre con le persone che mi dimostrano qualità. E anche Valentino Angeloni che si occupa del settore giovanile con ottimi risultati, sia sportivi che a livello di talenti che stanno crescendo al Viola Park”.
Parlando poi della Fiorentina attualmente ultima in classifica, Commisso ha commentato: “So che la situazione di classifica della prima squadra è molto complicata. Le persone che lavorano con me comprendono perfettamente le dinamiche e lavorano nel calcio da molti anni.
Poi è chiaro che a fine stagione andrà valutato il lavoro di tutti ma in questo momento le persone che lavorano alla Fiorentina hanno la mia massima fiducia. Viviamo una situazione difficile e dobbiamo uscirne in ogni modo, non possiamo permettere che la Fiorentina vada giù”.
Sostegno anche per Vanoli. “Ha la mia massima fiducia ed è sicuramente l’ultimo responsabile di questa situazione. Paolo ha rinunciato al contratto che aveva con il Torino per venire a Firenze, accettandone uno solo fino a giugno. Si è messo in gioco per la Fiorentina e sta lavorando giorno e notte per tirarci fuori da questa situazione: ha tutto il mio supporto e dovremo essere tutti dalla sua parte e aiutarlo nel suo lavoro”.
Dopo aver spiegato come con Stefano Pioli “purtroppo qualcosa non ha funzionato e i risultati non sono arrivati”, e che le dimissioni di Daniele Pradè “sono state una sua decisione, è stato un punto di riferimento fidato e leale fin dal mio primo giorno a Firenze”, sulla questione Franchi Commisso ha ammesso che “ci sta penalizzando. I tempi si stanno allungando e giocare con metà dei nostri tifosi è un danno per tutti. Speriamo che si possa trovare una situazione condivisa ma, come ho sempre detto, c’è bisogno di tempi certi e anche di idee chiare su come poter intervenire e gestire il tutto”.
Infine un messaggio ai tifosi: “Hanno capito benissimo il momento, hanno scelto di mettere da parte i malumori più profondi per sostenerci e aiutare la squadra a risollevarsi in classifica. Non parlo di chi ha minacciato i nostri giocatori: certi soggetti non possono definirsi tifosi e come club ci siamo subito attivati con le autorità per perseguire chi si macchia di questi atti vergognosi e indegni. Parlo della curva Fiesole e di chi anche in questo momento sceglie di venire allo stadio, in trasferta, ovunque andiamo in Italia e in Europa. Siamo convinti che ne usciremo ma abbiamo bisogno di tutti, anche e soprattutto dei nostri tifosi”.