RAVENNA - Uccise un anziano paziente con una somministrazione letale di cloruro di potassio Daniela Poggiali, ex infermiera dell’Ausl Romagna, condannata a trent’anni di carcere. I fatti risalgono al 12 marzo 2014 quando il paziente, Massimo Montanari, di 95 anni, era ricoverato nell’ospedale di Lugo, nel ravennate. L’uomo mori la notte prima delle sue dimissioni. Nel rito abbreviato è stata accolta la richiesta dell’ergastolo chiesta dai pm nei confronti della donna non presente in aula. In base a quanto ricostruito dall’accusa, il 95enne era stato uno dei datori di lavoro dell’allora compagno della Poggiali la quale avrebbe pronunciato, davanti a una segretaria durante una pratica infortunistica dell’ex convivente, una frase minacciosa ritenuta come prova della premeditazione del delitto: “State attenti te e Montanari a non capitarmi tra le mani”.

L’ex infermiera romagnola è attualmente in attesa l’appello-ter, così come deciso dalla Corte di Cassazione che ha annullato i due procedimenti precedenti, per l’omicidio di un’altra sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni. Gli avvocati della difesa della donna, sostengono da sempre la sua innocenza. Ausl Romagna si è costituita parte civile diversamente dai parenti di Montanari che hanno scelto di non procedere. Secondo la procura di Ravenna la Poggiali, definita “scaltra” e “senza pietà”, agiva in modo “sconcertante”, “manipolava i degenti, somministrando farmaci a piacimento”. Per questo da parte della procura di Ravenna c’è stata una attenzione estrema su 38 casi sospetti, tutti relativi a pazienti deceduti all’ospedale di Lugo quando c’era di turno la Poggiali, tra questi, la scelta è stata quella di portare a processo il caso Montanari odierno sul quale sono stati raccolti elementi ritenuti incontrovertibili.