CASTEL DI SANGRO - Un bilancio di fine ritiro era d’obbligo. Alla vigilia della sfida che chiude la serie di amichevoli della preseason (domani alle 18 match con l’Olympiacos), Antonio Conte ha parlato alla stampa. Un incontro di mezz’ora dove ha specificato alcuni concetti fondamentali in vista della nuova stagione.

“Siamo in ricostruzione, il Napoli è ancora un cantiere aperto”, le parole dell’allenatore campine d’Italia. Il salentino proprio non gradisce l’etichetta di favorito: “Sicuramente il mercato è stato buono ma sono arrivati, a parte De Bruyne, tanti calciatori che devono crescere all’ombra dell’undici titolare. Beukema diventerà il nuovo Rrahmani, Lucca dovrà imparare da Lukaku che ha segnato 300 gol in carriera.

Marianucci ha 21 anni e dovrà crescere molto. Noa Lang ha bisogno di ambientarsi. Bisogna avere pazienza. Altrimenti si vanno a prendere giocatori di un certo costo. Il Psg ha preso Kvara a 75 milioni che era pronto”. Un passaggio anche su Milinkovic Savic: “Se abbiamo speso 22 milioni un motivo c’è. Non è arrivato per bocciare Meret. Ha delle caratteristiche diverse. Si alterneranno tra i pali. Ieri abbiamo scoperto che Donnarumma, l’estremo difensore più forte al mondo, non rientra più nei programmi tattici di Luis Enrique”.

Per quanto riguarda i rinforzi Conte evidenzia che la rosa non è completa: “Da quando sono arrivato abbiamo preso 13 giocatori. Ma sette se ne sono andati. Cosa si perde senza Simeone e Raspadori? Prima di tutto li voglio ringraziare. Hanno dato tutti tutto. Hanno contribuito alla vittoria dello scudetto. Chi è andato via perché hanno chiesto di andare via. Io nel primo anno ho chiesto che alcuni rimanessero per un minimo di base. Adesso la mia porta è aperta, chi vuole rimanere rimane, chi non vuole liberi di andare. Non tratterrò mai più nessuno. Naturalmente bisogna trovare la quadra economica. Jack è venuto dicendo di voler andare via perché c’era questa opportunità”. Detto questo Conte conclude:

“Di sicuro dobbiamo completare il gruppo. Lo so io e lo sa anche il presidente. Dobbiamo essere competitivi nei confronti di chi ha già giocato in Europa e ha una rosa di ventidue elementi. Ripeto, noi siamo in ricostruzione. Abbiamo vinto lo scudetto ed è stato un evento straordinario, però non è arrivato alla fine del ciclo, ma dopo un primo anno. Adesso dobbiamo fare il secondo step. Quindi non lasciatevi ingannare da chi dice cavolate”.