CANBERRA – Hanno creato vivissime polemiche le prime controverse dichiarazioni di Pauline Hanson subito dopo la sua nomina a copresidente - assieme al liberale Kevin Andrews - alla guida della Commissione parlamentare per la riforma della giustizia familiare.
“Il sistema attuale basato sul Tribunale per le controversie familiari è ingiusto e impraticabile, soprattutto per gli uomini. Penso che molte donne abusano del sistema lanciando false accuse così da chiedere l’applicazione di misure restrittive nei confronti dei loro partner. È ingiusto nei confronti dei padri e so per esperienza che il Tribunale non è in grado di stabilire se si tratta di accuse fondate o meno”, ha detto la leader di One Nation. Hanson ha ricordato di essere “perfettamente qualificata” a presiedere la Commissione: “Le mie esperienze personali, anche come madre di un figlio a cui è stato negato l’accesso al suo bambino, saranno di beneficio per questa indagine”.
Il primo ministro Scott Morrison ha confermato che sosterrà Hanson nel suo lavoro di copresidente della Commissione parlamentare: “È da molto tempo che ne chiedeva l’avvio, come molti altri membri del Parlamento. Non c’è dubbio che il sistema della giustizia familiare abbia bisogno di un qualche miglioramento”.
L’attivista contro la violenza domestica Rosie Batty ha reagito con veemenza all’annuncio di Morrison. “È assolutamente inaccettabile che sia stata avviata un’altra Commissione d’indagine su questo tema. Sappiamo già molto bene quali sono i difetti del sistema giudiziario familiare. La Commissione sulle riforme legislative ha presentato 60 raccomandazioni in proposito, nessuna delle quali è stata messa in pratica. E nel frattempo le famiglie e in particolare i bambini, continuano a essere in pericolo”.
Rosie Batty ha inoltre definito le parole di Pauline Hanson “incredibilmente dannose”, aggiungendo che “ovviamente alcune donne abusano del sistema, ma sono in prevalenza gli uomini ad avere comportamenti violenti contro le donne: in media una donna alla settimana viene uccisa da un compagno violento”.