DOHA (QATAR) - “Ogni competizione è diversa ma la voglia di vincere è la stessa. Questo gruppo si è reinventato, ha conquistato titoli e vuole scrivere una nuova storia. Conosciamo la difficoltà di questa partita. Non sarà facile, ma sappiamo che è possibile”.

Filipe Luis e il suo Flamengo vogliono stupire ancora. Dopo l’accoppiata Libertadores-campionato, i carioca puntano a conquistare domani a Doha la Coppa Intercontinentale, anche se i favori del pronostico sono per il Psg. “Certo che ci credo, ed è chiaro che trasmetto questo ai giocatori - ribatte il tecnico brasiliano - Nel calcio tutto è possibile. Ma non solo a parole. Io penso davvero che i miei giocatori siano i migliori. L’ho sempre detto loro fin dal momento in cui sono arrivato, per come li vedo giocare e allenarsi, per il modo in cui si comportano. Questa squadra è capace di tutto, è capace di fare la storia. Siccome credo così tanto in loro, anche loro credono, ovviamente, che sia possibile. Abbiamo giocato contro avversari forti, diversi avversari ci hanno messo in difficoltà. Non c’è dubbio che il Psg ci metterà in difficoltà. La cosa più importante è che la squadra riesca a disputare la partita perfetta e vincere”.

Avere tutti a disposizione è prezioso ma “è molto importante che siamo tutti pronti per questo grande momento. È l’ultima partita della stagione e sappiamo che avremo bisogno del massimo da ciascuno per vincere questa partita”.

Al Mondiale per Club di giugno il Flamengo è stato eliminato negli ottavi dal Bayern Monaco, una gara che può insegnare qualcosa per domani.

“Ma non abbiamo parlato della partita contro il Bayern. Ogni partita è diversa. Non giocheremo contro il Bayern, giocheremo contro il Paris, anche se il modo in cui pressano ha la stessa intensità. All’epoca credevo di avere un piano per battere il Bayern, ma loro furono migliori di noi. Ora abbiamo un altro piano, senza rinunciare ai nostri principi e al Dna del Flamengo. È un’altra partita, un’altra storia. E come ha detto anche Luiz Araújo, in una finale bisogna commettere il minor numero possibile di errori”.

Anche sul piano dell’esperienza i brasiliani non hanno niente da invidiare ai rivali. “Prima di vincere la Libertadores, dicevano che la nostra squadra non sapeva giocare la Libertadores, che era senza anima e senza carattere. L’ho sentito per tutta la stagione. Abbiamo vinto e ora siamo una squadra esperta. Io non penso a questo, penso alla qualità dei giocatori e a come gestiscono la partita. Sono certo che avremo le armi per neutralizzare l’attacco del Psg”.

Per quanto riguarda Luis Enrique, Filipe Luis ci ha avuto a che fare da calciatore. “È un allenatore che non ha bisogno di presentazioni, ha vinto tutti i premi possibili e la sua squadra ha conquistato tutto. Come allenatore l’ho affrontato molte volte quando era al Barcellona ed erano sempre partite intense. Ha dimostrato al mondo che nel calcio moderno, per vincere, tutti devono correre. Ha perso la sua stella principale e ha costruito una squadra solida di giovani, vincendo il titolo più ambito: la Champions League. È una grande fonte di ispirazione”.

Ma domani i rossoneri venderanno cara la pelle. “Quando indossi la maglia del Flamengo succede qualcosa che ti spinge sempre a dare qualcosa in più. C’è una mistica che ci fa credere in qualcosa di speciale. Il Paris ha fatto la storia vincendo la Champions e ha i migliori giocatori del mondo. Sia il Flamengo che il Paris vogliono fare la storia. Noi crediamo che sia possibile e faremo di tutto per riuscirci”.