Trovare un sorriso in una stagione amara. La finale di Europa League tra Tottenham e Manchester United, in programma domani alle 21:00 al San Mamés di Bilbao, ha l’aspetto di un’ancora di salvezza per le due squadre, affondate nei bassifondi della Premier League (rispettivamente quartultima e quintultima classificata) ma capaci quantomeno di farsi strada in Europa.

La competizione continentale per Spurs e Red Devils è un’occasione per scacciare la crisi e tornare a riempire la bacheca Uefa.

Il Tottenham non gioca una finale europea dal 2019, quando perse l’ultimo atto di Champions League nel derby inglese col Liverpool, e non vince un titolo a livello continentale dal 1984, quando sollevò la Coppa Uefa.

Un trofeo più recente ce l’ha il Manchester United che vinse l’Europa League nel 2017 con Josè Mourinho in panchina.

La ferita di quattro anni fa, quando i Red Devils persero la finale contro il Villarreal, però fa ancora male.

In quella squadra c’era anche Amad Diallo che a 22 anni si appresta a vivere la sua terza finale di Europa League, avendo preso parte anche al match decisivo del 2022 perso dal Rangers (dove era in prestito) contro l’Eintracht.

“Ora è il mio momento. È il momento per il club, è il momento per i giocatori, per tutti, per i tifosi, perché se lo meritano”, ha spiegato Diallo.

“Nulla cambierà la nostra stagione”, ha invece affermato in conferenza stampa il tecnico dello United, Ruben Amorim, che ha raccolto l’eredità di Erik Ten Hag senza riuscire a dare una svolta all’annata di Zirkzee e compagni.

“Tutti però sanno che vincere un titolo europeo può aiutarci a costruire il futuro”, ha affermato l’ex tecnico dello Sporting.

Un futuro da decifrare è quello del suo collega-rivale, Ange Postecoglou. La partita di Bilbao potrebbe regalargli l’ingresso nella storia del Tottenham (che non vince un trofeo dal 2008), ma potrebbe anche sancire definitivamente una separazione che è forse già nell’aria.

La differenza “tra l’essere un eroe o un clown”, aveva scritto un cronista, scatenando la reazione rabbiosa del tecnico in conferenza stampa: “A prescindere da come andrà domani, non sono un pagliaccio”.

Di sicuro i precedenti gli sorridono: in questa stagione ha battuto tre volte su tre lo United. Un dato a cui aggrapparsi in una stagione in bilico tra la festa e il fallimento.