BUENOS AIRES - Dopo la conferma della condanna a sei anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, Cristina Fernández de Kirchner dovrà ora affrontare anche la confisca di beni per un totale di 84.835 milioni di pesos. La decisione coinvolge anche gli altri otto condannati nella cosiddetta causa “Vialidad”. 

Secondo la sua dichiarazione giurata di fine mandato, depositata presso l’Ufficio Anticorruzione al termine del 2023, l’ex presidente (e successivamente vice di Alberto Fernández) ha dichiarato un patrimonio personale pari a 249.421.220 pesos. Si tratta della documentazione che ogni funzionario pubblico argentino è tenuto a presentare al momento della cessazione della carica. 

Come altri imputati nella stessa causa, Cristina Kirchner ha chiesto di scontare la pena agli arresti domiciliari, invocando motivi legati all'età e alla sicurezza personale. A 72 anni, rientra nei parametri di legge che permettono di richiedere questa modalità alternativa alla detenzione ordinaria.  

I suoi legali sottolineano inoltre il fatto che, in qualità di ex capo di Stato, ha diritto a una custodia permanente, considerando anche che nel 2022 l’ex presidente era stata obiettivo di un attentato. 

La decisione finale è ora nelle mani del Tribunale Oral Federal 2 di Comodoro Py, che ha inoltrato alla ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, una richiesta formale per l’assegnazione di una struttura adeguata dove scontare la pena, nel caso che le vengano negati i domiciliari.  

La nota indica che l’ex presidente dovrà essere ospitata in una sede delle forze federali – Polizia federale, Gendarmeria, Prefettura, Servizio penitenziario federale o Polizia aeroportuale – che garantisca condizioni di sicurezza compatibili con il suo status. 

Il giudice Andrés Basso, nella sua risoluzione, ha chiesto che si tenga conto non solo dell’età e della professione di Cristina Kirchner, ma anche delle speciali condizioni di custodia inerenti all’aver ricoperto la Presidenza della Nazione.  

Viene citato anche l’attentato subito, oggetto attualmente di un processo penale in corso, come elemento da non sottovalutare.