ROMA - Lindsey Vonn is back. A 40 anni, la fuoriclasse statunitense rimette gli sci e annuncia il ritorno alle gare. Ritiratasi nel febbraio 2019, l’oro olimpico di Vancouver ha messo alla prova il ginocchio operato nei mesi scorsi e alla fine ha sciolto le riserve decidendo di rimettersi in gioco. Una decisione che segue di pochi mesi quella di un altro collega, Marcel Hirscher, pure lui tornato nel circuito cinque anni dopo il ritiro all’apice della sua carriera. 

Al richiamo irresistibile delle gare è difficile resistere e quello della Vonn è solo uno dei tanti casi illustri. Restando negli Usa, il più recente è quello di Simone Biles: dopo le lacrime, i problemi mentali e l’addio deciso nell’estate 2021 a Tokyo, a distanza di due anni si è ripresentata in pedana iniziando a percorrere la strada che l’ha vista tornare a dominare ai Giochi di Parigi. 

Un po’ come aveva fatto anche Michael Phelps, che aveva detto basta dopo Londra 2012 e 18 ori olimpici (22 medaglie totali, record): si è ripresentato tirato a lucido quattro anni dopo a Rio, tornando a casa con altri cinque ori e un argento. 

Il “come back” per eccellenza è stato però quello di Michael Jordan, il più grande giocatore di basket di tutti i tempi: nel ‘93, ancora scosso per la morte del padre, si ritirò. Ma nè il baseball nè il golf facevano per lui, MJ tornò nei suoi Bulls e collezionò altri tre anelli. Nel ‘99 il secondo addio, poi il nuovo rientro, stavolta ai Washington Wizards nel 2001, dove chiuse definitivamente la sua carriera due anni dopo ma stavolta a bocca asciutta. 

Nel circus della F1 gli esempi non mancano, a partire da Niki Lauda che, dopo aver vinto due titoli in Ferrari (1975 e ‘77), uscì di scena per due anni, dal 1979 all’‘81, per poi tornare in McLaren e conquistare il suo terzo Mondiale nel 1984 a 35 primavere. Sette anni dopo Alain Prost chiuse la sua avventura a Maranello e nel circus, ma il suo ritiro durò solo una stagione: nel ‘93 si ripresentò sulla griglia di partenza e con la Williams centrò il quarto titolo iridato. 

Il 1990 doveva essere anche l’ultimo anno di Nigel Mansell, ma il pilota britannico ci ripensò e archiviata la sua avventura alla Rossa passò al servizio di Frank Williams, aggiudicandosi il Mondiale piloti del ‘92. Meno fortunato il ritorno di Michael Schumacher: dopo sette titoli mondiali, cinque dei quali in Ferrari, appese il casco al chiodo nel 2006 salvo poi accettare la proposta della Mercedes di tornare in pista nel 2010.

Tre stagioni, zero vittorie e appena una volta sul podio. Forte anche il richiamo del ring, chiedere per credere a George Foreman, che fece un passo indietro nell’82 per poi ripensarci 12 anni dopo: un rientro trionfante, con la vittoria su Michael Moorer a 45 anni che ne fece il più vecchio campione del mondo di sempre.

Nel tennis i ritorni sono stati spesso dei flop (Bjorn Borg, Monica Seles, Lindsey Davenport, Justine Henin) ma non sempre: Martina Navratilova mise via la racchetta nel ‘94 per poi ripresentarsi sei anni dopo e vincere, a quasi 50 anni nel 2006, il doppio misto agli Us Open. Più recente l’esempio di Kim Clijsters, che per due anni decide di mettere da parte la racchetta per fare la mamma, torna nel 2009 e un mese dopo trionfa a Flushing Meadows, ripetendosi un anno dopo fino al successo agli Australian Open 2011. 

Ritorno eccellente, nell’ippica, fu quello di Lester Piggott, nove volte vincitore del Derby, che si ritirò nel 1985. Dopo vicissitudini giudiziarie e un anno in carcere, il fantino risalì a cavallo nel ‘90, a 54 anni, e s’impose nella Breeders Cup. 

Eterna, nel nuoto, Dara Torres, che per due volte ha deciso di chiudere la carriera salvo poi conquistare tre argenti, a 41 anni, ai Giochi di Pechino 2008. 

Poteva mancare poi il calcio? Dopo una carriera al Santos e tre mondiali, Pelè disse basta nel ‘74 ma fu solo un arrivederci: dopo sei mesi eccolo di nuovo in campo con i New York Cosmos, dove vinse il campionato assieme a Franz Beckenbauer, altro giocatore che aveva già appeso le scarpette al chiodo.

Fra i ritiri più brevi della storia quello di Tom Brady: nel febbraio 2022 dice basta, poi ci ripensa e a 44 anni decide di disputare la sua 23esima stagione nella NFL, rimettendosi al servizio dei Tampa Bay Buccaneers: non vincerà il suo ottavo Super Bowl personale ma in quella che sarà per davvero la sua ultima stagione si porta a casa il 19º titolo di division.