ROMA - “Essere favorevoli o contrari alla ripresa e’ una discussione che lascia il tempo che trova: oggi ci mancano alcuni elementi. Non abbiamo alcune risposte e questo genera incertezza, mancano le date. Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non e’ zero? L’atleta? Il club? Il governo? Bisogna partire al momento giusto e con il protocollo ideale”.
Cosi’ il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi (nella foto), su Instagram nell’ormai classica diretta del lunedi’ sera con Pierluigi Pardo.
“La stragrande maggioranza dei calciatori e’ tornata ad allenarsi su base volontaria - spiega il numero uno dell’Assocalciatori - Al posto di andare al parco, in sostanza, i giocatori sono andati al centro sportivo per allenarsi da soli, in solitaria. Col passare delle settimane i traguardi personali di squadra stanno assumendo contorni limitati in attesa della decisione. Aumenta la responsabilita’ per la scelta sul momento giusto in cui ripartire. Siamo tutti d’accordo che i verdetti deve darli il campo. La riflessione riguarda l’attenzione massima per la salute dei cittadini ma non dobbiamo far passare i calciatori per dei privilegiati”.
“Per un calciatore non sono stati mesi di riposo ma di lavoro casalingo, i muscoli si sono comunque rafforzati ma poi bisognera’ vedere come risponderanno sul campo. Bisogna tornare in campo in condizioni perfette: e’ una grande sfida quella di tornare in campo. Devono essere tutti in sicurezza, non solo i calciatori ma ogni addetto vicino alle squadre. Il protocollo e’ pensato per la ripresa degli allenamenti ma non quella delle partite ufficiali, non per i viaggi, gli spostamenti, le trasferte e l’incrocio di due squadre. Si sta lavorando per un protocollo - ha concluso l’ex centrocampista di Verona e Roma - che regolarizzi gli allenamenti di squadra dal 18/19 maggio, nel nome della salute degli interessati”.