RIO DE JANEIRO (BRASILE) – “In un mondo senza più valori, salutiamo capitan Danilo con tutti gli onori”. Questo uno dei tanti striscioni che i tifosi della Juventus hanno dedicato al difensore brasiliano, ora ufficialmente un giocatore del Flamengo fino a dicembre 2026.

Il suo legame con la Signora resta forte, nonostante l’amarezza per un divorzio dovuto ai difficili rapporti con i nuovi dirigenti e il nuovo staff tecnico. Nella conferenza stampa di presentazione da difensore dei rubro-negros, Danilo è tornato su tutto questo con la solita schiettezza. “La Juventus è stato probabilmente il club più importante della mia carriera - dice uno che, tra le altre, ha vestito anche le maglie di Real Madrid e Manchester City -. Sono stato molto felice per cinque anni e mezzo. Tuttavia, dopo i cambiamenti interni, hanno capito che il loro programma non faceva per me e non perché ci fossero problemi di natura calcistica. Tutto questo mi ha davvero sconvolto e fatto soffrire. Da quel momento in poi ho capito che ero alle prese con qualcosa che non aveva nulla a che fare con le mie capacità calcistiche, quindi che era il momento di cambiare aria, ho sentito il bisogno di andare in un posto dove il mio cuore tornasse a battere forte come qui al Flamengo. È stato un periodo difficile in cui ho smesso di essere un protagonista a causa di problemi non legati al campo”.

Danilo prosegue e ammette: “Ho sofferto molto negli ultimi sei mesi. Non vale la pena fare nomi. Ho scritto una lettera molto emozionante che dice molto su cosa penso della situazione attuale alla Juventus, la squadra per cui tiferò per il resto della mia vita. La Juventus è sempre stata una famiglia, siamo sempre stati l'uno per l'altro, ma questo si è un po’ perso negli ultimi sei mesi. Gli ultimi risultati sono dovuti alla perdita di questa identità. Quando si tornerà su questa strada, torneranno anche i risultati”.

Prima di affrontare il discorso sulla fine della storia d’amore con la Signora, ovviamente Danilo ha parlato della sua nuova avventura nel club per cui ha sempre tifato. “Mi considero ancora molto forte fisicamente e mentalmente, se non fosse stato così non sarei venuto, non sono qui per non incidere. Non sono al top della forma perché non gioco da un po’, ma in questo momento l’esperienza e l’entusiasmo mi aiutano molto. Non vedo l’ora di giocare”.