LONDRA (Inghilterra) - Vincitore poche settimane fa a Ginevra del titolo n. 100 della sua carriera, e dopo il soddisfacente Roland Garros, Novak Djokovic guarda ai prossimi impegni (è partta la stagione sull’erba) con uno sguardo al passato. Tornando sulla rivalità con Roger Federer e Rafael Nadal. “Ero il terzo incomodo arrivato dicendo di voler diventare il numero uno” dice il serbo, entusiasta dopo il match vinto ai quarti a Parigi contro Zverev (“Sono queste le partite per cui ancora gioco a tennis”, aveva detto), sconfitto poi in semifinale da Jannik Sinner. Senza coach, con un calendario da definire un po’ alla volta, e un fine carriera che sente avvicinarsi ma a cui non ha ancora intenzione di fissare la data, Djokovic ripercorre gli anni parlando anche dei rapporti con i suoi rivali. “Non sono mai stato amato come loro perché non avrei dovuto essere lì - ha ammesso -. Ero il più piccolo, il terzo che è arrivato dicendo di voler diventare il numero uno. E a molte persone non è piaciuto”. “Il fatto che qualcuno sia il mio più grande rivale non significa che gli auguri del male, lo odi o faccia qualcosa in campo per sconfiggerlo - aggiunge -. Abbiamo lottato per la vittoria e ha vinto il giocatore migliore. Come un bambino indesiderato, mi chiedevo perché e faceva male. Poi ho pensato che i tifosi mi avrebbero accettato se mi fossi comportato diversamente, ma non è stato così”. “So di essere un uomo con molti difetti, ma ho sempre cercato di vivere con il cuore - sottolinea il serbo - e con le buone intenzioni cercando di restare me stesso. Ho sempre rispettato Federer e Nadal, non ho mai detto una sola brutta parola su di loro e non lo farò mai. Ma - conclude - sono sempre andato più d’accordo con Rafa che con Roger”.

Intanto, cresce ancora il montepremi di Wimbledon. Per quest’anno gli organizzatori distribuiranno a giocatori e giocatrici 53,5 milioni di sterline (62,7 milioni di euro). Si tratta del 7% in più del 2024 e il doppio rispetto a quanto offerto un decennio fa, ha annunciato l’All England Lawn Tennis Club (AELTC). L’organizzazione ha anche confermato l’introduzione completa del sistema elettronico di chiamata delle linee in tempo reale. Questa tecnologia, parzialmente testata lo scorso anno, segna la fine dei 147 anni di utilizzo dei giudici di linea sull’erba londinese. Al campione del torneo di singolare maschile e alla campionessa di singolare femminile andranno tre milioni di sterline (3,5 milioni di euro), 300.000 in più ciascuno rispetto allo scorso anno. Previsto un aumento del 4% per i vincitori del doppio maschile e femminile, che guadagneranno 680.000 sterline (poco meno di 800.000 euro), e un aumento del 3% per i vincitori del doppio misto, che riceveranno 135.000 sterline (poco meno di 160.000 euro). I giocatori di singolare eliminati al primo turno riceveranno 66.000 sterline (77.000 euro), ovvero il 10% in più rispetto all’anno scorso.

Infine, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini non prenderanno parte al Queen’s, torneo sull’erba in partenza mercoledì 18 giugno a Londra. Il tennista carrarino è alle prese con una lesione di 1° grado all’adduttore della gamba sinistra, mentre Berrettini, campione nel 2021 e nel 2022, non si è ancora ripreso dopo il ritiro dal terzo turno del torneo di Roma, dove accusò un problema agli addominali obliqui. Per entrambi l’obiettivo ora diventa Wimbledon (si parte il 30 giugno).