MANILA (FILIPPINE) – Un nuovo capitolo di quello che è ormai diventato un classico del volley. Italia e Polonia si ritroveranno domani a Manila per giocarsi un posto nella finale mondiale.

Per gli azzurri si tratta della settima volta tra le prime quattro formazioni al mondo, un risultato non scontato che dà continuità alla gloriosa storia della pallavolo italiana.

Della storia della Nazionale fa parte, naturalmente, anche il ct azzurro Ferdinando De Giorgi che, dopo i quattro titoli iridati vinti (3 da giocatore, 1 da allenatore) si appresta a vivere la sua seconda semifinale mondiale consecutiva da allenatore. “In generale non è che ci siano grandi novità o invenzioni. Le squadre hanno un loro gioco ben definito e, come abbiamo visto nelle ultime partite, dipende molto da come le fai le cose. Grandissime sorprese non ce ne saranno, però tutto dipende dalla qualità del gioco e da come affronti le varie situazioni. Non penso che ci saranno sorprese incredibili”.

L’Italia è per De Giorgi “una squadra che sa essere agonista, che ci mette del suo dando sempre il massimo in campo con caratteri importanti all’interno. Ci sono caratteri che si vedono e quelli che non si vedono, ma ci sono; sono tutti ragazzi con un’ottima predisposizione sia all’aspetto agonistico sia alla condivisione delle difficoltà e dei momenti”.

“Il sentimento di squadra che c’è nel cercare di trovare gli equilibri e integrare è notevole, quando dico che questa squadra è speciale mi riferisco proprio a questo - sottolinea ancora il ct - Loro hanno una capacità speciale di integrare, includere e aiutare i proprio compagni. Tante situazioni dimostrano quanto questa sia una delle qualità particolari del gruppo. Chi arriva viene subito messo nelle condizioni di sentirsi parte di un progetto che va avanti da qualche anno”.

Gli azzurri ritrovano la Polonia contro cui hanno perso l’ultima finale di VNL “ma siamo cresciuti anche grazie a quell’esperienza. Abbiamo preso tanti spunti per creare gli anticorpi necessari per questo Mondiale: reazioni, coinvolgimento e aspetti da migliorare. Siamo cresciuti durante tutto il percorso”.

La Polonia resta “una squadra con battitori validi, quasi tutti. Queste sono partite in cui puoi partire con un’idea, ma poi bisogna vedere l’efficacia della tattica e bisogna essere molto rapidi a cambiarla se necessario. Non è solo quello:

anche loro avranno una strategia, ma noi vogliamo essere il più equilibrati possibile, così se ci bloccheranno qualcosa, non smetteremo di giocare. Non è un gioco di perfezione, soprattutto con avversari forti, ma di capacità di stare sempre nella partita, tirando la coperta da una parte e dall’altra”.

“Quasi sicuramente ci saranno momenti in cui la Polonia ci metterà in difficoltà, come noi faremo con loro; quindi, la capacità di adattamento alle varie situazioni diventa fondamentale - insiste De Giorgi - Non è una squadra contro la quale usare solo la potenza, ma è una cui devi essere essere “smart”. In generale, comunque, stiamo giocando con la consapevolezza giusta, sappiamo quello che siamo, siamo molto concentrati su di noi, sul sentire le nostre sensazioni. Questo non è il momento di pensare troppo, ma di sentire ciò che siamo, pensare a come attivare le nostre qualità e solo dopo ci concentreremo sull’avversario. È chiaro che devi prima attivare tutte le tue qualità e con quelle affrontarli al massimo. Come ho detto, queste sono sfide da affrontare in modo completo: la battuta è l’inizio del gioco e può incidere molto, ma dobbiamo mantenere la ricezione e giocare la palla alta con un muro organizzato. Come ho già detto essere smart e coprire le azioni lunghe, perché ormai tutte le squadre difendono molto bene”, chiosa il ct.