MADRID - L'era post-Marquez è ufficialmente cominciata. Tempo di presentazione a Madrid per la RC213V con cui la Honda, che celebra i 30 anni di partnership con Repsol, punta a rilanciarsi nel prossimo campionato. Ci proverà con Joan Mir e Luca Marini, chiamati a raccogliere la pesante eredità del Cabroncito, passato alla Ducati griffata Gresini per provare a tornare a vincere.
Dominatrice in pista nel secondo decennio degli anni Duemila, la HRC ha annaspato nelle ultime stagioni, dove non è mai stata seriamente in corsa per vincere il titolo. Ecco perchè la off-season ha visto ingegneri e tecnici lavorare sodo per mettere su una moto che, al di là della rinnovata livrea, ha migliorato aerodinamica, motore e telaio per puntare innanzitutto a ridurre il gap da chi sta davanti.
"Entriamo in una nuova era con i combustibili rinnovabili - annuncia Tetsuhiro Kuwata, direttore generale HRC - Abbiamo lavorato molto duramente per fornire a Joan Mir e Luca Marini un pacchetto che consenta loro di essere competitivi. Sono piloti giovani, affamati e stanno già fornendo feedback chiari per ulteriori miglioramenti. Sarà un'altra stagione di sviluppo e di lavoro".
Al secondo anno in Honda, Mir già nei test di Sepang ha mostrato di sentirsi più a suo agio e le impressioni sulla nuova RC213V sono positive. "Abbiamo avuto un primo assaggio della moto e cinque giorni produttivi nei test in Malesia, ora guardiamo a quelli in Qatar e all'inizio della stagione - le parole del campione del mondo 2020 - La scorsa stagione mi ha insegnato molto e non vedo l'ora di metterlo in pratica per aiutare il team a tornare dove sappiamo può arrivare".
Reduce dall'esperienza nel V46 Racing Team, Marini ha accettato la sfida firmando un biennale. "Per me è un onore essere qui, siamo solo all'inizio del nostro viaggio insieme ma mi sento già parte della squadra, mi sento supportato. Ho avuto modo di provare la moto solo per sei giorni, cercheremo di trarre il massimo dagli ultimi test e iniziare l'anno nel miglior modo possibile".