MODENA - Anas dovrà risarcire per 250.000 euro i parenti di un 19enne deceduto in un incidente stradale nel capoluogo emiliano avvenuto più di vent’anni fa, il 5 marzo del 2000, sulla tangenziale Mistral a causa del quale perse la vita anche una 17enne modenese che era al suo fianco sul sedile passeggero (rimase ferita gravemente anche una terza giovane). È la decisione della seconda sezione civile della Corte d’Appello di Bologna che ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Modena che aveva individuato nella velocità dell’auto (120 chilometri orari su un tratto con il limite dei 70) la causa della duplice tragedia.

Accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Cristina Cataliotti di Reggio Emilia, che rappresenta la famiglia del conducente 19enne, di Castellarano, la Corte d’Appello ha invece stabilito che nel duplice decesso fu una concausa una interruzione del guardrail. La barriera stradale contro la quale finì l’asuto era discontinua, con due segmenti separati da un ampio varco di 8-9 metri. L’auto finì proprio in quel segmento “vuoto” e uno dei vertici del guardrail, non arrotondato, entrò dentro l’abitacolo. 

“A causa dell’interruzione della barriera stradale - si legge nella sentenza - questa non solo non è stata in grado di assolvere alla funzione contenitiva, ma è divenuta essa stessa causa diretta dell’evento mortale”. Amaro il commento del padre del 19enne morto: “Da quel giorno abbiamo perso tutto, è passata una vita”. “Finalmente è stata resa giustizia a chi la chiedeva da vent’anni”, aggiunge l’avvocato Cataliotti. La responsabilità di Anas è stata riconosciuta al 30%. Ad entrambi i genitori andranno 99.824 euro, 31.943 alla sorella convivente e 15.971 all’altra sorella non convivente del 19enne.