FIRENZE - All’Inferno e ritorno, sperando ora di guadagnarsi un posto in Paradiso. Per Nicolò Fagioli la sua rinascita è iniziata “quando mi hanno squalificato sette mesi fa, perché ho capito davvero l’importanza di quello che mi è successo.
Il mio obiettivo primario è fare ora la mia vita normale, quotidiana. Andare all’Europeo sarebbe un’emozione fantastica perché per me sarebbe la prima volta in una competizione importantissima, e indossare questa maglia in una circostanza del genere sarebbe una soddisfazione enorme”.
Intanto il centrocampista della Juventus avrà spazio domani contro la Turchia, nella prima delle due amichevoli verso Euro2024, per convincere Spalletti.
Fra l’altro al Dall’Ara Fagioli è tornato a giocare poche settimane fa contro la Juventus dopo aver scontato la squalifica per scommesse. “Dal punto di vista mentale sto molto bene perché ho lavorato sette mesi per essere ora qua, non vedevo l’ora che arrivasse questo momento - ha aggiunto - Vivo al massimo questa settimana prima delle convocazioni definitive del ct, ogni momento è bellissimo come quello di questa mattina quando abbiamo visto i cinque numeri 10 - il riferimento a Del Piero, Baggio, Totti, Antognoni e Rivera - Loro sono sempre stati degli idoli, i primi tre sono riuscito a vederli giocare”.
Fagioli poi è entrato nel dettaglio della sua rinascita. “Quando ero fuori mi sono sempre allenato con l'obiettivo di tornare in campo per l'ultima partita di campionato con la Juventus, poi mi è andata bene che hanno spostato al lunedì quella col Bologna e sono riuscito a farne due. In questi sette mesi lunghi mi sono sempre allenato per riuscire a tornare in forma ed essere convocabile poi per l’Europeo. Per me è già una grande emozione essere qua nei trenta, e starà al mister decidere. Anche io sono rimasto sorpreso dalla convocazione perché stando fuori dai campi per sette mesi non era facile essere qua ora”.
Fagioli, sotto un certo punto di vista, ha soffiato il posto al compagno di squadra in bianconero Locatelli. “Lui è un mio amico, gli voglio bene, gli sono vicino”, assicura Fagioli, che con Spalletti ha avuto modo di confrontarsi più volte prima di ritrovarsi a Coverciano. “Il mister l’ho incontrato in campo l’anno scorso quando allenava il Napoli, poi è venuto da ct a vedere un allenamento della Juventus e l’ho conosciuto in quella occasione. Poi è successo tutto quello che è successo, mi aveva fatto una telefonata a marzo scorso per chiedermi come stavo a livello umano e poi ci siamo visti casualmente in hotel prima della finale di Coppa Italia”.
“Io stavo per andare a letto e lui mi ha detto: “No, siediti qua che dobbiamo parlare”. Mi aveva dato anche dei consigli su cose di campo, ci speravo nella convocazione ma non ero certo”, ammette Fagioli, che ha saputo della convocazione solo all’uscita del comunicato. “Da quando mi hanno squalificato sognavo di essere qua e quando è diventato realtà è stata un’emozione fantastica. Ora sono qua a giocarmi il posto nei 26, daro’ il massimo per esserci e se non sarà così faro’ il tifo per la Nazionale”. Domani avversario dell’Italia a Bologna sarà la Turchia.
“Sarà una gara difficile perché loro sono una squadra molto forte e per l’Italia non è mai un’amichevole. Calhanoglu? Quest’anno ha dimostrato di essere uno dei tre-quattro-cinque centrocampisti piu’ forti al mondo, è uno dei pochi che mi ha parlato quando ho avuto i miei momenti di difficoltà dopo la squalifica, mi chiedeva come stavo, l’ho visto tre-quattro volte fuori dal campo ed è una persona fantástica”.