Una festa che affonda le sue radici nell’alto Medioevo, con una melodia che si perde nella notte dei tempi; e che presto potrebbe diventare patrimonio condiviso universalmente, ovvero patrimonio Unesco, grazie al progetto dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli e ai fondi della Regione.

E’ la Festa di Sant’Antuono a Macerata Campania, comune della provincia di Caserta, che si svolge ogni anno ad inizio gennaio, con oltre una settimana di feste e riti antichi, dalla sfilata dei carri con i bottari al fuoco alla benedizione degli animali, che si concludono il 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate; un evento che calamita l’attenzione di tutti i cittadini di Macerata, impegnata tutto l’anno nella preparazione dei carri, ma anche i residenti dei comuni vicini, come Portico di Caserta.

Sulla Festa di Sant’Antuono, di cui si trovano le prime tracce orali nel tredicesimo secolo mentre le testimonianze scritte risalgono al 1700, “ha puntato forte l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, che ha predisposto il dossier per presentare la candidatura all’Unesco per l’inserimento nella lista dei beni immateriali” spiega Gianfranco Nicoletti, rettore dell’università. Un lavoro propedeutico alla presentazione della candidatura all’Unesco, ma che non sarebbe stato possibile se la “Regione Campania - prosegue Nicoletti - non avesse previsto un bando, nell’estate 2018, per progetti di ricerca finalizzati a salvaguardare e valorizzare gli elementi caratterizzanti il patrimonio immateriale della Regione, e sostenerne la candidatura presso l’Unesco”.