“Mi hanno colpito nel profondo. Sono figlio dei quartieri popolari, cresciuto nella diversità, nei valori della condivisione e del rispetto per gli altri, chiunque essi siano. Tutta la mia vita, di uomo, di calciatore o di allenatore, è stata improntata alla condivisione e al rispetto per gli altri. Non posso permettere che il mio nome e quello della mia famiglia vengano diffamati in questo modo. Quindi ho sporto denuncia e ho fiducia nella giustizia". In apertura di conferenza stampa, Christophe Galtier ha preferito leggere un comunicato per rispondere alle accuse di razzismo che gli sono state mosse contro per delle presunte frasi pronunciate nell'agosto 2021, quando allenava il Nizza. Accanto al tecnico Julien Maynard, responsabile della comunicazione del Psg, che ha voluto assicurare il sostegno del club: "Vogliamo che la verità sia stabilita dalla giustizia". "Ho avuto tanti messaggi spiacevoli ma anche altri positivi - ha poi detto Galtier - Ho ricevuto sostegno pubblico e anche in via privata da giocatori, dirigenti, allenatori. Lo apprezzo".
Galtier esclude che la bufera scoppiata possa condizionare il rendimento del Psg. "Non ne ho parlato con i miei calciatori ma mi hanno dato la risposta migliore: impegno totale negli allenamenti.
Sapevo che, allenando un club come il Psg, ci sarebbero state molte pressioni, critiche, ma questo è qualcosa di extra-sportivo".