COVERCIANO - “Penso che la nostra forza, come dice la nostra storia, sia il carattere, che non è mai mancato, e la voglia di lottare su ogni pallone. Dobbiamo riuscire a far ritornare questi aspetti”.

Dal suo primo ritiro da neo ct, Rino Gattuso si mostra da subito chiaro e voglioso di dare la sua scossa ad una Nazionale presa in mano in corsa, dopo le dimissioni di Luciano Spalletti, e già proiettata alla doppia sfida di qualificazione ai prossimi Mondiali che vedrà gli azzurri fra venerdì e lunedì prossimo sfidare prima l’Estonia e poi Israele.

Contro l’Estonia “voglio vedere senso di appartenenza, voglia di sacrificarsi, di essere pronti anche a sentirsi dire dal compagno robe scomode”, quindi “non essere troppo accomodanti, perché in questo momento penso che abbiamo bisogno di questo. La paura non può entrare dentro il nostro stato d’animo, questa è la verità. Dobbiamo essere squadra, stare sul pezzo, battere colpo contro colpo ed avere grande entusiasmo” ha aggiunto Gattuso.

Che poi parlando del suo stato d’animo ha raccontato: “Sono carico a molla ma non ho nessuna preoccupazione. I punti in testa li metterò quando e se la testa me la spaccherò. Il primo giorno che mi è stato proposto di diventare ct mi è stato chiesto se avessi paura, e ho risposto che ero carico, pronto e senza paura. Ho grande responsabilità, quella sì, la sento tantissimo, ma perché sono fatto così e c’è l’ho soprattutto quando indossi questa maglia qua”.

“L’Estonia è una squadra che gioca di rimessa, però prova a partire dal basso, una squadra che prova a costruire, e che quando perdono palla provano a fare pressione offensiva. Noi dobbiamo essere bravi a farli sbagliare e a non farli ripartire dal basso”, ha puntualizzato Gattuso parlando degli avversari di venerdì prossimo a Bergamo, avversari che per qualcuno sono quelli con cui l’Italia potrà colmare il gap in termini di differenza reti dalla Norvegia, avanti in classifica anche in questo dato.

“Noi dobbiamo pensare a preparare bene le partite, una alla volta - ha sottolineato ‘Ringhio’ - Adesso c’è da pensare all’Estonia, dobbiamo preparare bene quella gara, fare bene e vincere. Dopo se cominciamo a pensare che dobbiamo fare goleade”, va ricordato che “in 100 anni e passa anni di storia ne abbiamo fatte poche. Noi dobbiamo entrare in campo con veemenza, con voglia, con senso d’appartenenza e poi vedremo che riusciremo a fare. Bisogna preparare la partita, rispettare l’avversario ma senza avere paura di nessuno”. Previsto venerdì a Bergamo il tutto esaurito.

“Sicuramente bisogna ringraziare l’Atalanta per tutte le cose che ci ha messo a disposizione, a partire dal loro stadio, e tutte le persone che hanno comprato i biglietti e che verranno allo stadio perché noi abbiamo bisogno di questo. Voglio fare anche un appello per la partita di Udine, perché abbiamo bisogno della nostra gente e dell’entusiasmo degli italiani”.

“Sappiamo che in questo momento non possiamo più sbagliare perché la classifica dice questo, speriamo di riuscire a fare venerdì una grande prestazione e di dare una gioia a tutte le persone che verranno allo stadio”.

Il ct azzurro, che nelle scorse settimane ha fatto il giro nelle sedi di molti ritiri estivi di squadre italiane, sembra però trovarsi di fronte ad una difficoltà già riscontrata dai suoi predecessori. “Penso che non siamo messi male come ci vogliono far passare, forse giocano pochi italiani nel nostro campionato. L’ultima giornata di campionato dice questo, abbiamo fatto il record negativo, 97 giocatori italiani in campo, però penso che in questo momento dobbiamo pensare a tirare fuori il meglio dei nostri giocatori, che la squadra che ho a disposizione è di valore, con giocatori che hanno temperamento e qualità, ma sicuramente spero nel futuro di vedere più giocatori italiani che giochino nel nostro campionato”.

L’Italia dopo la gara contro l’Estonia affronterà a Debrecen, in Ungheria, Israele, ma già si pensa alla sfida di Udine, sempre contro la nazionale israeliana, con il sindaco della città friuliana che in queste ore ha espresso le proprie perplessità circa la disputa di quella gara.

“Questa è una considerazione del sindaco di Udine, la rispetto, però io sono un uomo di pace e mi auguro che in tutto il mondo ci sia la pace. È normale che mi faccia male al cuore vedere i civili, persone e bambini, che vengono colpiti e che ci lasciano la vita. Questo è il dispiacere, quello che mi tocca di più e mi fa male al cuore. Dopo però noi facciamo un mestiere, e il presidente della Figc, Gabriele Gravina, anche in questi ultimi 15 giorni si è dato da fare, sta lavorando tantissimo su trovare soluzioni per riuscire a fare la partita a Udine in maniera perfetta, e penso che più di questo non posso dire. Siamo qua, Israele ce l’abbiamo nel girone, ci dobbiamo giocare, sicuramente è nostro dovere fare il nostro lavoro, però la cosa che tengo a precisare è che spero che si arrivi ad una soluzione di pace, non solo per “Israele” ma ovunque perché, conclude, ci sono tante altre guerre in atto”.