Quando si dice il caso. Se Umberto Frattali, originario di Anagni, in provincia di Frosinone – conosciuta come la città dei Papi dato che otto pontefici sono nati lì – non si fosse recato in visita al professor Giovanni Colacicchi a Firenze, non avrebbe mai incontrato il professore del dipartimento d’Italianistica dell’università di Melbourne, Colin McCormick, e probabilmente non sarebbe mai arrivato in Australia.

Il professor Colacicchi, di famiglia nobile, e il padre di Umberto erano fratelli di latte, entrambi allattati dalla nonna di Frattali, dato che la madre dell’accademico non aveva latte. Giovanni Colacicchi dirigeva l’Accademia delle Belle Arti a Firenze, dove Frattali ha studiato al Magistero d’Arte, diplomandosi come arredatore.

Quella visita fortuita, sulla strada per Anagni, dopo aver fatto il servizio militare, è stata veramente provvidenziale.

“Il professor McCormick mi ha chiesto che cosa volessi fare in futuro – ha raccontato Umberto nell’intervista a ‘Sapori – Viaggio nel gusto’, in onda sulle frequenze di Rete Italia –, quando gli risposi che non lo sapevo, mi ha chiesto perché non consideravo di espatriare in Australia”.

Il boom economico stava ormai scemando verso la metà degli anni ’60 e Umberto Frattali, che all’epoca non aveva ben chiaro dove fosse l’Australia, si è imbarcato sulla Galileo Galilei. Il 27 marzo 1967, la Domenica delle Palme, è sbarcato a Port Melbourne.

Come molti prima di lui, e altrettanti dopo, i primi tempi in Australia, ospite dei McCormick, sono stati caratterizzati da problemi di lingua e tanti corsi per apprendere l‘inglese, tanti lavori, diversi tra di loro: “Ho fatto il giardiniere e ho lavorato in una fabbrica che faceva giardiniera (le verdure sotto aceto) a Manningham Road a Bulleen, dove sono rimasto per un anno prima di dimettermi, per cominciare a lavorare nel mio settore”.

Il ritorno di Umberto nel comparto che aveva deciso, scegliendo di studiare al Magistero d’Arte, quello architettonico e degli arredi, ha coinciso con l’incontro con Maria, una ragazza di origine calabrese che era arrivata in Australia all’età di otto anni, seguito poi dal loro matrimonio.

Per circa quindici  anni, Umberto ha lavorato per vari studi di architettura, dodici dei quali al Buchan Group che ha costruito alcuni dei maggiori centri commerciali di Melbourne. Entrato in partership con un collega, ha lavorato alla progettazione dell’Hilton Hotel (oggi il Pullman Hotel) davanti all’MCG.

Sempre intraprendente, Umberto, che con Maria aveva avuto tre figlie, ha poi cominciato a fare dei lavori privati: “Si trattava soprattutto di disegni, di progettazioni, ma poi qualcuno mi ha chiesto se potessi realizzare le costruzioni e allora mi sono messo in contatto con costruttori, carpentieri, idraulici, elettricisti, oltre all’impiego al Buchan Group. Avevo quattordici cantieri privati contemporanei”, ha raccontato.

Nel 1985, dopo aver rassegnato le dimissioni dallo studio di architettura, ha registrato una compagnia diventando quindi un costruttore edile.

Dopo aver costruito circa 200 case e ottenuto il ‘Master Builders Award’ nel 1995, una importante onorificenza nel campo dell’edilizia abitativa, ha deciso di cambiare registro.

“Ho cominciato a realizzare fabbriche con pannelli prefabbricati di cemento e, dopo averne costruite circa 300, mi sono reso conto che pagavo cifre esorbitanti di tasse; il mio avvocato Ferdinando Butera mi ha consigliato di comperare dei terreni”, ha spiegato Frattali.

Umberto non è il tipo che fa le cose a metà e, seguendo il consiglio dell’avvocato, ha comperato 200 acri di terra a Yea, cittadina situata a cento chilometri a Nord-Est di Melbourne, all’incrocio tra Goulburn Valley Highway e Melba Highway, nella contea di Murrindindi.

Era il 2004 quando Umberto ha cominciato a piantare alberi d’ulivo: oggi ne ha ben 7.500 di tredici varietà diverse, tra le quali Frantoio, Leccino, Pendolino, Kalamata e Kalamata Jumbo.

Ripristinando il suo passato nell’edilizia, Umberto ha prima di tutto costruito la casa di famiglia e, ricordando le loro origini contadine, ha cominciato a produrre olio acquistando macchinari italiani e tedeschi.

Oggi Frattali produce 20mila litri all’anno di olio extravergine d’oliva Murrindindi: “La macina delle olive viene fatta entro 24 ore dalla raccolta, altrimenti l’olio non è più buono – ha spiegato durante l’intervista a Rete Italia –, e il mio è un olio onesto, genuino e solo extravergine d’oliva, senza aggiunte di altri oli o altre varietà”.

L’olio di Frattali lo potete trovare solo al frantoio di Yea, ma probabilmente lo avete gustato in alcuni dei migliori ristoranti di Melbourne a cui vende l’80% della sua produzione.

“All’inizio facevo il giro dei ristoranti per far assaggiare il mio prodotto e tentare di piazzarlo – ha raccontato Frattali –, e uno dei miei primi clienti è stato Pietro Porcu, chef e titolare di ‘Da Noi’ a Toorak. Oggi, però, vengono loro da me e alle volte, per mantenere la qualità, devo rifiutare nuove forniture”.

L’olio Murrindindi di Umberto Frattali è un’altra delle eccellenze italiane in Australia.