CARNAGO - Provando ad azzardare una previsione, nelle 300 partite che restano da giocare da qui alla fine del campionato, difficilmente vedremo un finale più folle e rocambolesco di quello di Genoa-Milan.

L'immagine finale è quella dei tifosi rossoneri che cantano "L'ha parata Giroud", versione riveduta e corretta del coro "Si è girato Giroud" dopo la vittoria nel derby del 5 febbraio 2022.

E mentre il presidente del Genoa Zangrillo sfogava tutta la sua rabbia in sala stampa, il solitamente compassato amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani batteva i pugni sul vetro del settore occupato dai tifosi milanisti, per festeggiare con loro tre punti pesantissimi.

Le due facce di una partita che farà parlare per settimane, con la furia genoana per il gol della vittoria milanista firmato da Pulisic contestato durante e dopo la gara, contrappasso della festa rossonera al termine di una partita che da noiosa è diventata epica nei minuti finali.

Fino a una manciata di minuti dalla fine, infatti, il Milan era andato a sbattere contro il muro eretto da Gilardino, anche perché le scelte iniziali di Pioli non avevano pagato, con Chukwueze e Okafor imprecisi e fuori dal gioco, Jovic lontano da una condizione accettabile, Adli e Reijnders in difficoltà nel dettare i tempi e nel trovare trame di gioco efficaci.

Non a caso nella ripresa Pioli si è affidato ai titolari, gettando nella mischia Leao e Pulisic nella speranza di ritrovare le giocate giuste, poi anche Giroud in un coraggioso 4-2-4 a trazione super offensiva.

Una scelta che ha pagato con il gol dell'americano, l'inizio della follia finale. L'espulsione di Maignan ha scatenato l'inferno, con Giroud in porta diventato l'eroe della serata, con tanto di uscita a valanga sui piedi di Puscas e presa sicura sull'ultimo pallone vagante della partita.

"Siamo sempre stati una squadra che per vincere doveva giocare meglio degli altri, ora riusciamo a vincere anche le partite sporche", è stato il commento di Stefano Pioli, e anche questa è una novità importante. Perché a Genova il Milan non è stato bello, ma solido.

Un upgrade prezioso per chi sa di dover lottare da qui alla fine se vorrà inseguire il sogno scudetto restando competitivo anche in Europa. La sosta arriva al momento giusto, perché la lunga serie di partite ha stancato tutti, nella testa e nel corpo.

Molti partiranno per le nazionali, alla ripresa il trittico terribile Juventus, Psg e Napoli. Contro i bianconeri non ci saranno Hernandez e Maignan, squalificati, effetto collaterale della battaglia di Marassi.

Ma quello è un problema che verrà dopo, oggi restano tre punti preziosi e un centravanti che anziché fare i gol li ha evitati.