“Il vero punto forte di Max Verstappen? La sua forza mentale, la sua resilienza nei momenti importanti. Come ogni grande sportivo, è sempre quando la pressione è davvero alta che deve dare il meglio di sé e in questo è stato assolutamente eccezionale”.
A tessere le lodi del fuoriclasse olandese, appena laureatosi campione del mondo per la quarta volta consecutiva, è il Team Principal e CEO della Red Bull Christian Horner, tra gli ospiti del quinto episodio di “Box box box”, il vodcast di Pirelli dedicato al mondo della Formula 1.
“Amo le corse, amo competere - ha spiegato Horner - Sono una persona competitiva per natura e adoro il senso di squadra e la F1 è il più grande sport di squadra del mondo. E noi abbiamo una squadra fenomenale e io ho il privilegio di guidarla. E credo che sia proprio questo il senso di unità e di appartenenza al gruppo che ci porta a competere contro avversari di enorme valore. Siamo una filiale di un’azienda produttrice di bevande energetiche che affronta Ferrari, Mercedes-Benz, McLaren, tutti questi marchi enormi. Ma è questo senso di competizione che accende ancora la passione”.
Per Laurent Mekies, Team Principal della Racing Bulls, ci sono tanti ruoli in cui l’adrenalina va a mille: “Pensate a tutte le persone che hanno un impatto diretto immediato su ciò che accade in pista. Pensiamo ai meccanici che aspettano il gruppo dei pit-stop. Pensate agli ingegneri di gara che devono rispondere ai loro piloti in un secondo. Pensate ai ragazzi che devono fare le chiamate per i pit-stop”.
Infine il pilota tedesco Nico Hulkenberg, l’anno prossimo con la Sauber che diventa la squadra ufficiale dell’Audi: “Credo che l’esperienza aiuti ed è fondamentale, bisogna avere velocità, costanza. Le squadre vogliono prestazioni, vogliono punti, vogliono risultati. Quando si parla di team building, di sviluppo dell’auto, di lavoro di messa a punto, si tratta di qualcosa che mi appartiene, ho una grande cassetta degli attrezzi perché sono in giro da un pò e questo è sicuramente un piccolo vantaggio rispetto ad altri piloti, esordienti o con poca esperienza.
Inoltre, nella nostra attività, è piuttosto singolare che non ci sia la possibilità di fare molti test. Di solito - conclude - si arriva subito al fine settimana di gara, non c’è molto tempo per esercitarsi e questo, in un certo senso, gioca a favore dei più anziani e dei più esperti”.