“È davvero triste non vedere i bambini a scuola che crescono e apprendono assieme, e imparano a conoscersi, ma io credo che abbiano una forza interiore enorme, forse anche più di noi adulti”: sono queste le parole piene di speranza di Andrea Berni, insegnante di sostegno alla Deer Park West Primary School, allenatore di pallacanestro e lui stesso padre di una bambina di 6 anni.

Giunto a Melbourne per amore 11 anni fa dalla provincia di Varese, dopo una laurea in Scienze Politiche e una carriera come giornalista in una televisione locale, Andrea ha sempre cercato di trasferire a bambini e ragazzi, in classe e in palestra, la forza d’animo e l’importanza del gioco di squadra acquisiti in anni di allenamento sportivo.

“Lo sport svolge un ruolo chiave nel mio lavoro con i bambini, anche a scuola. Mi sono sempre coordinato con la preside e le vice-presidi per promuovere attività motorie o piccoli tornei anche durante la ricreazione e la pausa pranzo. Per me è una gioia immensa riuscire a trasmettere nei ragazzi una passione sportiva che loro possano poi coltivare anche al di fuori delle scuola. Spesso alcuni bambini tendono ad interagire tra loro in forma aggressiva, come la lotta, e io cerco di convogliare questa energia in un gioco di squadra”.

Andrea gioca a pallacanestro da quando aveva sei anni, seguendo le orme del padre e pieno di ammirazione per la squadra della sua città, una delle più vincenti nel panorama italiano e mondiale. A Melbourne è stato assistente allenatore nel basket semi-professionistico, prima con la Hawthorn Magic e poi con Westgate Imperials. “I campionati sono fermi da moltissimi mesi. Speriamo che possano ripartire l’anno prossimo. Ho notato che soprattutto i giocatori intorno ai 30 anni hanno risentito tantissimo dello stop forzato agli allenamenti. Mentalmente e fisicamente è davvero difficile recuperare e molti infatti hanno lasciato. Anche tra i più giovani sono evidenti gli effetti delle continue sospensioni. Molti ragazzi ad esempio non erano più abituati al contatto fisico durante le partite e dopo solo pochi minuti erano esausti a livello sia psichico che fisico.”

Secondo l’insegnante e allenatore varesotto è importante mantenere nei bambini e nei ragazzi l’attitudine alla sfida che di solito riempie le loro giornate con i compagni a scuola. “Basta anche una partita a pallone in famiglia, o una gara di corsa, l’importante è uscire di casa”, spiega Andrea, consapevole di quanto i ragazzi rischiano di impigrirsi davanti agli schermi. Anche per le sue colleghe, Andrea ha creato uno step challenge quotidiano: “Facciamo delle camminate durante le nostre pause dal lavoro e condividiamo risultati e foto. Invio persino delle email motivazionali! Poi con le foto creo dei piccoli video ogni settimana per tutti i partecipanti e il venerdì sera brindiamo virtualmente insieme”. E per chiudere la giornata in serenità, Andrea ha rispolverato una sana abitudine italiana, quella della passeggiata serale. “Sì, usciamo con la bambina anche dopo cena. Atrimenti gli unici passi digestivi sono dal tavolo al divano!"