PALERMO - “Notti magiche” (“Un’estate italiana”) era la colonna sonora dei “suoi” Mondiali, quelli di “Italia ‘90”. Una “magia" “che si è spenta assieme al bomber azzurro Totò Schillaci all’Ospedale Civico di Palermo.

Una “magia” che però brilla e vibra ancora nel ricordo di tutti gli appassionati di calcio, della sua città Natale, dove è stata allestita la camera ardente, allo stadio “Renzo Barbera”, e di tanti suoi ex compagni di Nazionale e di club.

Il primo ricordo, fra i più toccanti, via social è arrivato dal suo “socio” di reparto di quei Mondiali del ‘90, che videro Schillaci capocannoniere, ovvero da Roberto Baggio. “Ciao mio caro amico, anche stavolta hai voluto sorprendermi. Rimarranno per sempre impresse nel mio cuore le notti magiche di Italia 90 vissute insieme. Fratelli d’Italia per sempre”, ha scritto su Instagram il “Divin Codino”.

Fra i tanti messaggi di cordoglio, spiccano poi quelli di altri tre ex compagni di Nazionale di Schillaci ai tempi di Italia ‘90.

“Era un animo buono, una buona persona che ho avuto il piacere di conoscere prima in Nazionale e poi all’Inter”, ha detto Beppe Bergomi.

“Nel ricordo di tutti ci sono gli occhi di Totò e di quel mese fantastico. Ma io sono stato fortunato, me lo sono goduto per tre anni come compagno di squadra (alla Juve, ndr.). Abbiamo vissuto un anno meraviglioso in cui abbiamo vinto Coppa Italia e Coppa Uefa, ma al di là dei risultati ho vissuto con lui i ritiri e la quotidianità dello spogliatoio. Con Baggio erano due gemelli diversi”, ha affermato invece Giancarlo Marocchi.

“Ciao Totò, anche tu te ne sei andato troppo presto e troppo giovane. Hai fatto vivere all’Italia intera momenti indimenticabili. Credo che i Mondiali del ‘90 e le notti magiche non le dimenticherà mai nessuno, e questo è tutto per merito tuo. Sei stato straordinario, un compagno di squadra e un amico incredibile e un grande calciatore. Ti mando un saluto e un bacio ovunque tu sia”, ha dichiarato al TG1 Roberto Mancini, ricordando anche la recente scomparsa del suo “grande amico” Gianluca Vialli, pure lui componente della Nazionale azzurra del ‘90.

A ruota si è commosso e ha commosso tutti un altro ex ct dell’Italia. “Per me è un dispiacere davvero forte, Totò era un grande ragazzo, gli volevo bene, mi piaceva particolarmente”, ha detto Dino Zoff, che aveva allenato Schillaci ai tempi della Juventus.

Puntuale anche il cordoglio della FIGC, che ha disposto un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati di calcio in programma nel fine settimana. “Le sue esultanze incontenibili, nelle quali il suo volto era simbolo di gioia condivisa, resteranno per sempre patrimonio comune del calcio italiano”, ha detto il numero uno della Federazione, Gabriele Gravina, seguito a ruota dal presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, per il quale “la voglia di emergere e di arrivare ai massimi livelli di Schillaci è stata e continuerà a essere fonte di ispirazione per i tantissimi giovani che inseguono il sogno di giocare in Serie A”.

Anche la politica ha “celebrato” il bomber di Italia ‘90. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha scritto sui social: “Grazie per le emozioni che ci hai regalato”.

“Negli occhi di Schillaci abbiamo saputo riconoscere e amare il calciatore e l’uomo, la passione e la tenacia, la voglia di riscatto e la normalità e il gol che diventa felicità”, ha scritto il ministro dello Sport, Andrea Abodi. A ricordare il grande Totò, poi, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e quello della Camera, Lorenzo Fontana.

Dalla sua Sicilia i saluti commossi del presidente della Regione, Renato Schifani (“Totò è stato testimone dell’agonismo pulito e puro”), del sindaco della sua città natale, Roberto Lagalla (“Piangiamo la perdita del calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale”), e della città di Messina, con le parole del sindaco Federico Basile, il quale ha ricordato che “i gol di Schillaci hanno trascinato la squadra giallorossa dalla Serie C2 fino alla B”.

Bella poi la proposta dell’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè: “Intitoliamo a Totò qualcosa a Palermo”. Proprio dal capoluogo siciliano e dal club rosanero sono arrivati quindi i saluti del presidente Dario Mirri: “Per quel che riguarda il calcio, è stato sicuramente il più grande palermitano nel mondo”.

Non a caso ha celebrato Schillaci pure il presidente della Fifa, Gianni Infantino: “Gli occhi spalancati dopo i gol. Le corse a braccia alzate. Un salto lungo una carriera, da Palermo all’eternità. Caro Totò sei stato un grande re venuto dal popolo, una persona rimasta semplice nonostante la grandezza”.

Una grandezza ricordata anche dai suoi ex club in Italia, la Juventus e l’Inter, e pure all’estero, dai giapponesi della Jubilo Iwata, dove l’ex attaccante azzurro ha giocato fra il 1994 e il 1997, fino al Real Madrid, che ha voluto salutare “una delle grandi leggende del calcio italiano”. Tanto di cappello Totò.