Nel momento in cui i voti scrutinati hanno superato la quota del 92%, oltre il 55% di essi era andato a Boric contro il 44% di Kast, un vantaggio netto di oltre undici punti che gli analisti hanno attribuito anche alla affluenza record per le abitudini dei cileni, superiore al 50%, equivalente ad oltre otto milioni di voti.

Kast ha riconosciuto la propria sconfitta presentandosi nel quartier generale del presidente eletto, a Santiago, per un breve colloquio di 15 minuti del quale non sono stati divulgati i contenuti.

Boric ha salutato le migliaia di persone che lo hanno aspettato per ore nella capitale affermando che: “È iniziata la stagione del cambiamento che dovrà espandere la giustizia sociale e la democrazia di questo Paese”.

Boric avendo ribadito l’impegno preso a rafforzare i pilastri di democrazia e rispetto dei diritti umani in Cile, ha sottolineato la propria determinazione a valorizzare il ruolo della donna e “mettere fine al patriarcato in Cile”,  sostenendo che le donne “devono avere un peso maggiore nella società e nel governo”.

Il sindaco comunista della circoscrizione di Recoleta a Santiago, diretto contendente di Boric alle primarie vinte da quest’ultimo, dopo l’esito del voto ha dichiarato che con questa affermazione viene considerato chiuso il periodo storico della dittatura di Augusto Pinochet.