Il derby della Madonnina ha premiato il coraggio di Fonseca che, per scardinare i piani difensivi di Inzaghi, ha presentato il Milan con 4 attaccanti (Morata e Abraham centrali, Pulisic e Leao esterni) in un inedito 4-2-4 che da tempo non si vedeva nel nostro campionato. Con questo modulo la squadra rossonera ha perso il controllo del centrocampo, dove s’è trovata spesso in inferiorità numerica, ma ci ha guadagnato nelle ripartenze. Impreparata la fase difensiva nerazzurra. E ora chi avrà l’ardire di criticare il tecnico portoghese che non solo ha riportato il Milan alla vittoria e salvato la traballante panchina, ma ha anche interrotto una sequenza di 6 sconfitte consecutive nella stracittadina. Il successo è legittimo, questa la morale. Si è visto un altro Milan rispetto a quello sconfitto in Champions e mediocre in campionato. Ora deve trovare continuità. Se il risultato è avaro, il merito è di entrambi i portieri con particolare riguardo a Sommer, strepitoso in 4 occasioni su Morata, Leao (due volte) e Reijnders. Ma anche Maignan s’è meritato un voto altissimo respingendo le conclusioni di Martinez e Thuram. Clamoroso in particolare l’errore di Okafor nel recupero. Per le milanesi una serata felice da un lato, contradditoria dall’altro.

Ci vorrebbe almeno una pagina per raccontare le altre storie di questa settimana dove poco o niente è apparso ragionevole, soprattutto a Roma. Il licenziamento di De Rossi dopo appena 4 turni ha sorpreso tutti gl’interessati a parte il ceo Lina Souloukou che, prima di annunciare la notizia, aveva contattato Pioli e Sarri salvo planare su Juric. Per le minacce (da condannare con fermezza) a lei e ai figli di 3 e 8 anni, è finita sotto scorta e poi s’è dimessa. Surreale il clima all’Olimpico nonostante il primo successo in campionato contro l’Udinese, che ha perso l’opportunità di superare il Torino in testa alla classifica. Paradossale il cambio di panchina. Per ridurre il monte ingaggi, la proprietà americana voleva sbolognare Dybala (stipendio di 7 milioni netti più bonus di altri 2 milioni in caso di 15 presenze) e Zalewski, messo fuori rosa per aver rifiutato il passaggio al Galatasaray. Ora si trova a versare 9 milioni netti a De Rossi cui aveva rinnovato pochi mesi fa il contratto fino a giugno 2027. Manca progettualità. E manca rispetto nei confronti dei tifosi.

Merita attenzione anche la situazione della Juventus con la porta inviolata ma anche senza gol all’attivo per la terza volta consecutiva.  Cosa avremmo letto sui media e sui social se ci fosse stato in panchina Allegri invece di Motta? Polemiche e contestazioni in serie. L’ex tecnico del Bologna parla di fantomatici progressi. Ma il pareggio con il Napoli (un tiro in porta a testa) s’è specchiato sul precedente pari con la Roma. Di palle-gol si sono intravisti solo degli intenti. Ne viene un’occasione persa da entrambe le parti per assenza colpevole di coraggio e gioco.