PALERMO - La ricordano tutti per quel discorso straziante a Palermo durante i funerali delle vittime della strage di Capaci. Rosaria Costa, la vedova di Vito Schifani, uno degli agenti di scorta di Giovanni Falcone, si è rifatta una vita in Liguria con suo figlio, rimasto orfano di padre a soli tre mesi in quel lontano 1992. 
La mafia però continua a perseguitarla, anche adesso che, lontana dalla Sicilia, è riuscita a diventare agente della Guardia di Finanza e a ricostruirsi un’esistenza fatta di normalità.
La scorsa settimana infatti, in un blitz delle forze dell’ordine contro la cosca dell’Arenella, a Palermo, assieme al boss Gaetano Scotto, uscito dal carcere appena quattro anni fa, è stato arrestato anche Giuseppe Costa, fratello di Rosaria. Le accuse a suo carico sono quelle di fare parte della cosca mafiosa e di aver “organizzato e coordinato attività estorsive, nonché atti ritorsivi nei confronti di imprenditori e commercianti della zona”. 
Alla notizia, in una conversazione con il Corriere della Sera, Rosaria Costa ha commentato: “Sono a pezzi; per me mio fratello è come se fosse morto ieri, purtroppo”.