LONDRA - L’autobiografia di Virginia Giuffre ha superato il milione di copie vendute nel mondo, un risultato che la sua famiglia ha definito “un momento dolceamaro”.

Il libro, intitolato Nobody’s Girl, è stato pubblicato postumo e ripercorre in prima persona l’esperienza di Giuffre, che ha raccontato di essere stata vittima di traffico sessuale da parte del finanziere statunitense Jeffrey Epstein, condannato per reati sessuali.

Giuffre si tolse la vita lo scorso aprile nella sua residenza di Neergabby, Western Australia.

In una dichiarazione congiunta, i familiari Sky e Amanda Roberts e Danny e Lanette Wilson hanno espresso sentimenti contrastanti per il successo editoriale. “Siamo immensamente orgogliosi di nostra sorella e dell’impatto che continua ad avere sul mondo”, hanno scritto. “Allo stesso tempo, proviamo un dolore profondo perché non può essere qui a vedere la forza delle sue parole. In sua assenza, restiamo impegnati a fare in modo che la sua voce continui a farsi sentire”.

Nel libro, pubblicato a ottobre e scritto insieme alla giornalista Amy Wallace, Giuffre racconta non solo il proprio percorso di sopravvivenza, ma formula anche accuse contro diverse figure di alto profilo. Tra queste compare Andrew Mountbatten-Windsor, ex membro della famiglia reale britannica, che ha perso i titoli ufficiali dopo l’emergere delle accuse. Giuffre ribadisce di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui in tre occasioni, anche quando aveva 17 anni. Il principe Andrew ha sempre respinto con fermezza ogni accusa.

Il memoir descrive anche dettagli personali degli incontri, inclusi i vestiti che Giuffre indossava, ispirati a icone pop come Britney Spears e Christina Aguilera, quando incontrò Andrew per la prima volta. Nel testo, l’autrice racconta le difficoltà incontrate nel portare avanti le azioni legali, sostenendo che il principe si sarebbe nascosto “dietro i cancelli ben sorvegliati” del castello di Balmoral, rendendo complessa la notifica degli atti giudiziari. In seguito, Andrew ha pagato milioni di dollari per chiudere una causa civile per aggressione sessuale, pur dichiarando di non aver mai incontrato Giuffre.

Dal mondo editoriale, il libro viene descritto come qualcosa che va oltre la semplice testimonianza.

Susanna Wadeson, direttrice editoriale di Doubleday UK, ha affermato che Nobody’s Girl è “un racconto di sopravvivenza agli abusi, ma anche un appello a riprendersi il controllo della propria vita”. Secondo Wadeson, il coraggio dimostrato da Giuffre ha lasciato un segno duraturo e ha dato forza a molte altre persone che hanno vissuto esperienze simili.

Il milione di copie vendute conferma l’eco globale della sua storia. Per la famiglia, resta un successo che convive con l’assenza, ma che consolida l’eredità di una voce che continua a influenzare il dibattito pubblico sugli abusi e sul potere.