Gasperini dovrebbe ringraziare Allegri per il successo del Milan nel derby della Madonnina che ha permesso alla Roma di issarsi in solitudine al comando della classifica e ai rossoneri di sorpassare l’Inter. Chi l’avrebbe pronosticato alla vigilia del campionato? Tutti quanti noi addetti ai lavori, dobbiamo ammetterlo, abbiamo sottovalutato il valore d’un team che porta due firme straordinarie, quelle di Ranieri e Gasperini. L’uno ha ricostruito la Roma precipitata all’inferno e poi ha scelto il suo degno erede, l’altro ha assemblato uno splendido mosaico nonostante la mancanza d’un centravanti da 15-20 gol. Ci voleva uno come lui per rigenerare Cristante e Pellegrini, dare fiducia a Baldanzi, fare di Svilar, Ndicka, Konè e Soulè la spina dorsale della formazione, troppo spesso orfana di Dybala. È forte la Roma perché ha un alto livello tecnico e possiede tanti uomini di temperamento, quelli con gli attributi per capirci. In caso contrario non avrebbe vinto 5 partite su 6 lontano da casa e soprattutto non avrebbe messo in sicurezza la difesa, una delle migliori in Europa. E domenica prossima Gasperini sfiderà all’Olimpico Conte che, al suo ritorno dalla vacanzina torinese, ha ritrovato il feeling con lo spogliatoio.
Emozionante la sfida del Meazza per la cronaca ricca di episodi. Al gol di Pulisic che ha chiuso una micidiale ripartenza di Saelemaekers, e al rigore sbagliato da Calhanoglu dopo il pestone di Pavlovic a Thuram, sono aumentate le recriminazioni dei nerazzurri per i pali colpiti nel primo tempo da Acerbi e Martinez. È la rappresentazione di quanto si era immaginato alla vigilia con gli uomini di Chivu a fare la partita e quelli di Allegri a colpire in contropiede. Con un distinguo. I rossoneri hanno rispettato il copione meglio dei nerazzurri che, al netto dei gol sfiorati e sbagliati, hanno manovrato con cadenze basse e prevedibili. La musa del calcio ha avuto la sua parte sul destino della serata: più corretto sarebbe stato il pareggio.
Ma resta sul tappeto una realtà preoccupante per l’Inter alla viglia dei prossimi complicati impegni europei: delle grandi ha battuto solo la Roma mentre è finita ko con Juve, Napoli e adesso Milan. Solo casualità? Si fa tosta la trasferta di mercoledì a Madrid contro l’Atletico. Ma il Milan, questa è l’altra considerazione, può andare avanti giocando solo di cortomuso, come piace ad Allegri?
Un pensiero va anche al Bologna che non è più solo una outisder.
P.S. E adesso, cari lettori, spetta alla nazionale di calcio seguire l’esempio del tennis che, oltre ai trionfi di Sinner, ci ha regalato per la terza volta consecutiva la Coppa Davis qualche giorno dopo l’affermazione delle ragazze nell’omologa manifestazione, la Bill Jean King Cup. Senza dimenticare che siamo campioni del mondo al maschile e al femminile con il volley. È la testimonianza d’una scuola che manca al gioco del pallone.