L’abbiamo incontrata all’inizio del percorso di ‘Sapori – Viaggio nel gusto’, con il ristorante Osteria Italiana, a Fitzroy North, e il suo menù diviso in quattro parti, uno di cucina moderna italiana, uno vegano, uno gluten free e uno Low FODMAP, per persone che hanno l’intestino irritabile.
Ora, invece, la chef e imprenditrice palermitana, a Melbourne da tredici anni, è tornata in centro (dove aveva iniziato la sua avventura australiana), e precisamente ad Hardware Lane, dove ha aperto, in un magazzino del diciannovesimo secolo riconvertito, Funghi e Tartufo, un ristorante italiano, vegetariano e vegano. Insomma, un ristorante ‘Vegitalian’ (il marchio sotto il quale aveva venduto sughi pronti durante il periodo della pandemia), che sta per ristorante italiano vegetariano e vegano.
A un primo colpo d’occhio, i piatti che troviamo sul menù sembrano quelli della tradizione siciliana e italiana: tra gli antipasti, arancini funghi e tartufi o alla Norma, caponata, polpette al sugo e calamari fritti; come primi, pappardelle con funghi e tartufi, spaghetti alla carbonara, penne all’arrabbiata, gnocchi alla sorrentina e risotto con funghi; tra i secondi, pesce spada alla siciliana e barramundi alla messinese, tutti rigorosamente vegani.
Ascoltare Alessandra, parlare del suo menù è entusiasmante. Da anni ormai (da quando i figli hanno deciso di diventare vegetariani), è diventata ossessionata dall’idea di riproporre i sapori italiani e siciliani in forma vegana, riuscendo nell’impresa.
Con la cucina VegItalian, riesce a soddisfare le esigenze di un mercato variegato come quello vegetariano e vegano, e come durante la pandemia sarà presto possibile acquistare piatti pronti attraverso uno negozio online o il catering di matrimoni vegani.
Le ho chiesto nell’intervista concessa a Rete Italia, come fa a proporre una versione vegana della carbonara che ha solo tre ingredienti – uova, guanciale e pecorino – e ha risposto che quelli sono i segreti della sua cucina, ma che è riuscita a ricreare i sapori dei classici spaghetti gustati a Roma, senza i tre componenti.
“La carbonara vegana? Non te lo posso dire, le ricette sono segrete, anzi segretissime – ha detto la chef, intervistata su Rete Italia –, ma è molto simile a una carbonara vera: nel gusto, nella consistenza, nella presentazione. Così come lo è la mia cheesecake al cioccolato, che nessuno crederebbe essere vegana, o le pappardelle panna, funghi e tartufi, vegana. Quando i clienti mi chiedono com’è fatto un piatto, rispondo sempre: con amore”.
Segrete anche le ricette del barramundi, che barramundi non è, o del pesce spada, che pesce spada non è, o della cheesecake e la pannacotta con frutti di bosco. Per scoprire se queste pietanze e dessert hanno il sapore e il profumo degli originali, non dovrete far altro che visitare Funghi e Tartufo.
E magari potreste andarci all’ora dell’aperitivo, per un Negroni, strettamente vegano, o magari un bicchiere di vino, un ottimo Chianti toscano del 2018, naturalmente biologico.