Anche il Ramacca Social Club non ha perso l’occasione per celebrare la Festa della Repubblica, lo scorso 7 giugno.
Nonostante la gelida e piovosa serata, quasi duecento persone, tra soci e simpatizzanti, si sono riunite nella sede di Tullamarine per rendere omaggio al Belpaese.
Il presidente del sodalizio, Sam Scordo, ha accolto tutti i presenti con un discorso di apertura, conciso ma intriso di riconoscenza nei confronti dell’Italia, e dell’Australia.
“Benvenuti a una serata speciale per tutti noi siciliani e italiani, quella in onore della Repubblica Italiana. So che alcuni di voi sono nati in Italia, mentre altri sono nati in Australia. A prescindere dal luogo, dobbiamo essere grati a entrambi i Paesi. Io certamente sono grato alla mia città natale, Ramacca, ma anche all’Australia, che ci ha accettati e, indubbiamente, ci ha dato tanto. Ovviamente abbiamo tutti dovuto lavorare duramente per guadagnarci quello che abbiamo, ma ce l’abbiamo fatta alla fine. Quindi, invito tutti i presenti ad alzarsi e proporrei un brindisi all’Italia e all’Australia!”.
Sono seguiti entrambi gli inni nazionali, accolti da un fragoroso applauso. Poi, con grande celerità, il servizio in sala con gli antipasti misti, preludio di un ricco menù di ben sei portate.
Nonostante Scordo fosse visibilmente impegnato a supervisionare l’esecuzione dell’evento, ha trovato il tempo di concederci un’intervista.
“Sono molto felice di come si stia svolgendo quest’importante serata, e, come sempre, sono estremamente orgoglioso del comitato. Siamo tredici persone molto affiatate – sfortunatamente due sono assenti per malattia stasera – che con passione e dedizione, manda avanti questo club. Sono già 13 anni che guido il sodalizio, e non mi stanco mai di dire quanto ne sono fiero. È quasi come la mia casa, lontano da casa”.
Scordo ci confessa che, da quando è migrato alla giovane età di quattro anni, non ha mai avuto modo di tornare in Italia, nella sua natìa Ramacca.
“Ma ci stiamo lavorando – ammette, indicando la moglie Lucy, seduta al suo fianco –. Occasioni come queste sono fondamentali per chi, come me, ha radici in Italia, ma manca da lungo tempo. Ci teniamo in particolar modo a ricordare le nostre origini”.
E gli intenti del presidente e del resto del comitato non sono stati invani. Su ogni tavolo, una deliziosa fascia di raso dai colori rosso, verde o bianco, ha saputo richiamare il tanto amato Tricolore. Lo staff di servizio, professionale e cortese, ha ricordato la tipica ospitalità della ristorazione italiana, tanto affabile quanto preparata. Sul palco, Joe Mandica and The Legends hanno coinvolto grandi e piccini che hanno calcato l’enorme pista da ballo, a più riprese, durante l’arco della lunga serata.
Il Ramacca Social Club ha un’immagine giovane, nonostante i suoi 55 anni. Il comitato ha membri di età tra i 50 e gli 80 anni. I soci – una età media che spazia dai 30 ai 90 anni.
“E poi ci sono i figli, nipoti e pronipoti. è sicuramente un club a forte impronta familiare – precisa Scordo –. E qualsiasi sia il tema del nostro evento mensile, riceviamo sempre tanto interesse da tutti. Questo, indubbiamente, ci rende molto felici e ci spinge a continuare”.