MONTECARLO - E’ calato il sipario sul torneo ATP 1000 di Montecarlo dove si è registrata l’inedita vittoria del russo Andrey Rublev, testa di serie numero 5 del seeding monegasco, che in finale si è imposto in rimonta sul danese Holger Rune con il punteggio di 5-7 6-2 7-5 in 2 ore e 23’. Per il 25enne tennista nato a Mosca si è trattato del 13° titolo vinto in carriera, ma il primo sul campo Court Rainier III del Principato di Monaco.
Il torneo di Montecarlo, dopo i quattro tornei del Grande Slam (Melbourne, Parigi, Wimbledon e Flushing Meadow) assieme agli Internazionali d’Italia di Roma, è uno dei più prestigiosi tornei del circuito ATP. La prima edizione venne disputata nel 1897. Il record di successi a Montecarlo appartiene a Rafael Nadal che lo ha vinto ben 11 volte. I tennisti italiani che possono vantarsi di averlo vinto sono soltanto quattro: Giovanni Balbo di Robecco (1922), Giovanni Palmieri (1935) e, per ben tre volte, il grande Nicola Pietrangeli (1961, ‘67 e ‘68). In epoca più recente è stato l’azzurro Fabio Fognini a vincere il prestigioso torneo nel 2019 interrompendo il predominio del re della terra rossa Rafael Nadal.
In questa edizione il tennista maiorchino era assente e lo sarà anche a Barcellona e così pure era assente il suo erede, Carlos Alcaraz. Poteva essere il torneo di Novak Djokovic che ha nel mirino gli Open francesi e gli altri tornei del Grande Slam, ma il numero uno al mondo è stato sorprendentemente eliminato negli ottavi di finale dall’italiano Lorenzo Musetti. Il russo Daniil Medvedev ha confermato di non essere completamente a suo agio sulla terra rossa ed è stato sconfitto nei quarti di finale dal 19enne Rune.
Djokovic durante un’intervista a una rivista specializzata ha dichiarato che i tre tennisti che rimpiazzeranno lui (quando smetterà), Roger Federer e Nadal, sono lo spagnolo Alcaraz, il danese Rune e l’italiano Yannick Sinner. Purtroppo il sogno del tennista altoatesino si è spento in semifinale battuto dallo stesso Rune con il punteggio di 1-6 7-5 7-5 in un incontro che Sinner stava controllando agevolmente prima che venisse interrotto per la pioggia. Alla ripresa delle ostilità il livello del suo tennis non è stato più lo stesso, il servizio meno preciso, e Rune è riuscito in rimonta a qualificarsi per la finale poi persa contro il più esperto Rublev.
La sfida tutta italiana ai quarti è stata vinta da Sinner che si è imposto su Musetti in due netti set (6-2 6-2), mentre Matteo Berrettini dopo avere finalmente vinto per la prima volta due incontri a Montecarlo si è dovuto ritirare per un problema fisico.
Il tennis italiano, comunque, è ben rappresentato a livello mondiale ed è generale la convinzione che, prima o poi, con Sinner, Musetti, Berettini, Lorenzo Sonego e nel doppio con Fognini e Simone Bollelli, l’Italia riuscirà a riconquistare quella Coppa Davis che manca nella bacheca degli azzurri dal 1976 quando a Santiago del Cile Cludio Panatta, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Paolo Bertolucci, sotto la guida del capitano non giocatore Pietrangeli, superarono i padroni di casa portando l’insalatiera d’argento in Italia per consegnarla, purtroppo, l’anno successivo, sull’erba di Sydney, all’Australia di John Alexander, Phil Dent e Tony Roche.
MAURIZIO PAGNIN