Anche la sezione del Victoria ha dovuto fermarsi di fronte alle imposizioni governative per frenare la diffusione del COVID-19 e uno stato di crisi paragonabile a quello italiano.
L’Associazione Nazionale Alpini (ANA), con sede in via Marsala a Milano, ha infatti concretizzato un piccolo miracolo con l’ospedale realizzato all’interno dei padiglioni della Fiera di Bergamo con 72 posti di ricovero in terapia intensiva e 34 operatori, alcuni dei quali hanno lavorato in Sierra Leone durante l’epidemia di Ebola. La flessibilità dell’organizzazione e l’abitudine a operare in stato di emergenza ha fatto sì che i lavori, cominciati il 24 marzo, terminassero il 1 aprile.
In soli sette giorni è stato conseguito un grande obiettivo, reso possibile dalla stretta collaborazione tra Protezione Civile, ANA e Sanità Alpina: “Hanno lavorato 24 ore su 24 con competenza e dedizione e la struttura ha già accolto numerosi pazienti - ha dichiarato Zanatta dalla sezione di Melbourne -. La Protezione Civile e l’ANA sono abituati a lavorare in stato di emergenza qualsiasi cosa succeda, eppure mi hanno raccontato che questa volta, a causa della gravità del momento storico, hanno dovuto aspettare una conferma da parte del governo per poter agire. Non volevano mettere in pericolo anche loro. Ora stanno facendo un lavoro eccellente”.
Gli Alpini di Melbourne stanno invece cercando di sensibilizzare i cittadini australiani a restare a casa e a darsi premura: “Avevamo in programma diversi eventi e le celebrazioni per la Pasqua, ma abbiamo cancellato tutte le attività previste per i prossimi mesi - ha raccontato Zanatta -. Io sono nato nel 1942, ma ricordo il terribile periodo del dopoguerra italiano, quando eravamo circondati da miseria e necessità. Mi auguro di non dover affrontare le stesse difficoltà anche dopo questo difficile momento”.
“Stare attenti e aver cura”, è il monito che gli Alpini di Melboune continuano a ripetersi ogni giorno.