“Wilson sei un esempio di lazialità”. “Pino sarai per sempre il mio capitano”. Sono solo alcuni dei messaggi scritti sul libro dei ricordi, lasciato all’entrata della camera ardente, allestita in Campidoglio per omaggiare Pino Wilson, scomparso a 76 anni nella notte tra sabato e domenica.
Tanti tifosi laziali (e non solo) hanno raggiunto la Sala Protomoteca per salutare il leader della “banda Maestrelli” campione d’Italia nel 1974. Presente anche la Lazio con una delegazione formata dal ds Igli Tare, da Stefano De Martino, da Maurizio Manzini e dal portavoce di Lotito, Roberto Rao.
“Oggi siamo venuti a fare gli onori alla storia della Lazio - ha dichiarato Tare - Stamattina è stato molto difficile salutare un pezzo grosso della storia di questo club, il capitano del primo scudetto. Siamo vicini alla famiglia, condoglianze da tutta la nostra società. Grande onore a un uomo che è sempre stato presente con amore e rispetto”.
Manzini collabora con la Lazio al 1971 e ricorda bene il percorso di Wilson da calciatore: “Era un punto di riferimento, perché quello che diceva rappresentava il pensiero della squadra. Era nato leader. Lascia un ricordo che non si spegnerà mai”.
Un commosso Bruno Giordano ha aggiunto che “a volte ci sono capitani che tengono solo la fascia sul braccio, lui era un capitano vero. Pino divideva i premi partita, ti era sempre vicino nel momento del bisogno. È stato davvero importante nella mia vita. Sapeva rappresentare i laziali nel modo giusto”.
Sergio Petrelli, anche lui campione d’Italia con Wilson, si è detto convinto “che stasera Pino organizzerà una partita di calcetto in cielo con Chinaglia, Maestrelli, Facco, Pulici, Frustalupi e tutti gli altri”.
Un commosso Franco Chimenti, presidente della Federgolf ed ex presidente della Lazio nel 1986 (fu anche vicepresidente dal 1981 al 1985) si è detto profondamente “scosso per una morte improvvisa, sulla quale sono circolate anche delle informazioni sbagliate”.
Domenica, fin dalle prime ore del mattino, è circolata la voce di un arresto cardiaco causato da un ictus, ma Chimenti ha spiegato che “Wilson non è deceduto per un ictus, ma per una cosa molto più banale che purtroppo è degenerata. È inaccettabile, stava benissimo”.
“Era il capitano per eccellenza - ha aggiunto - la persona insieme a Giorgio Chinaglia più vicina a Maestrelli”.
Domani si terranno i funerali presso la parrocchia del Cristo Re, dove parteciperanno i rappresentanti della prima squadra maschile (dovrebbe esserci anche l’attuale capitano e bomber, Ciro Immobile) e femminile, nonché delle giovanili.
Wilson verrà ricordato dal club e dai tifosi allo stadio con un minuto di silenzio e con il lutto al braccio durante Lazio-Venezia di lunedì 14 marzo alle ore 20.45.
Su iniziativa del presidente laziale Claudio Lotito, inoltre, sembra esserci già avviata la procedura per intitolargli un parco della Capitale. Di questo ha parlato proprio l’assessore ai Grandi Eventi, Sport e Turismo di Roma Capitale, Alessandro Onorato: “È nostra intenzione ricordarlo anche individuando un’area verde, un giardino, un parco.
Rifletteremo insieme alla famiglia nei prossimi giorni su un luogo che possa avere un alto valore simbolico. Wilson ci ha lasciato all’improvviso, è stata una domenica particolarmente triste. Roma ha voluto rendere omaggio nel più alto dei modi possibili”.
Lo stesso Bruno Giordano ha auspicato “che la società possa ricordarlo in modo importante e che lo stesso faccia il Comune di Roma. Perché lui, al pari di Lenzini e di altri grandi personaggi del ‘74, hanno scritto la storia non solo del calcio ma dell’intera città”.
L’ex calciatore sarà sepolto a Prima Porta, nella tomba della famiglia Maestrelli insieme all’allenatore Tommaso e a Giorgio Chinaglia. Un gesto simbolico che riunirà i tre principali artefici dello scudetto.