PERTH - Il suo arrivo a Perth alla fine di febbraio ha coinciso con il diffondersi della pandemia da Covid-19.
“Il mio arrivo ha coinciso con l’esplosione della pandemia, che ha avuto un impatto rilevante sul nostro lavoro e reso incerto il presente. Però qui in Western Australia la situazione è più incoraggiante rispetto al resto del mondo e questo ci consente di lavorare anche sul futuro. L’obiettivo principale resta la promozione del Made in Italy non solo negli aspetti che sono la nostra forza riconosciuta in tutto il mondo, quali arte, letteratura, cinema, gastronomia e design, ma soprattutto nei settori che riguardano scienza, ricerca, innovazione, tecnologia, aerospazio: settori nei quali l’Italia eccelle. Quindi proseguiremo lungo la strada tracciata dai nostri predecessori, promuovendo in maniera integrata tutti i pilastri di quello che noi chiamiamo il ‘Vivere all’italiana’, avendo particolare attenzione per il tema cruciale della sostenibilità ambientale. La lingua italiana rappresenta un veicolo essenziale per tali attività di promozione e alla base di tutto vi è la collettività italiana. Gli italiani o italo-discendenti in Western Australia sono circa 120mila e ciascuno può essere ambasciatore dell’italianità, che non è una cosa retorica, ma una realtà concreta, quotidiana”.
Molte le sfide che dovranno essere affrontate in questo complicato periodo storico:
“La pandemia in sé sta ponendo sfide in tutte le nostre attività. La chiusura delle frontiere, per quanto misura comprensibile di contenimento della pandemia, impedisce a turisti e studenti australiani di andare in Italia e, al tempo stesso, impedisce a turisti italiani, artisti o delegazioni istituzionali e commerciali di recarsi in Australia. Le nuove tecnologie ci vengono in aiuto, ma è evidente che non possono sostituire in toto la presenza fisica. L’altra sfida è quella di convincere le aziende italiane che il Western Australia, grazie alle sue straordinarie opportunità e potenzialità, rappresenta un luogo in cui possono fare affari e collaborare efficacemente insieme alle controparti locali. E dobbiamo anche lavorare con i nostri amici australiani per indurre aziende australiane a scegliere l’Italia come destinazione di investimenti”.
Per raggiungere gli obiettivi è importante collaborare con la comunità italiana del Western Australia:
“La promozione del Made in Italy è un’impresa gigantesca e il Consolato, che agisce sotto il coordinamento generale dell’Ambasciata d’Italia a Canberra, per avere successo deve poter contare su tutti gli attori del sistema Italia in WA. Lavoriamo con la Società Dante Alighieri per la promozione della lingua italiana e con la Camera di Commercio Italiana a Perth, attore fondamentale per la promozione delle relazioni commerciali.
Il Consolato vuole però collaborare anche con Com.It.Es., club e associazioni italiane, per creare un meccanismo di coordinamento che renda più facile programmare le numerose attività in un’ottica di sinergia e non di contrapposizione”.