CREMONA - La Cremonese perde Franco Vazquez per tutta la stagione regolare di serie B. Il giocatore argentino è stato fermato per dieci giornate dal giudice sportivo, Ines Pisano, che ha applicato la pena prevista dal Codice di Giustizia Sportiva per chi proferisce un insulto “espressivo di discriminazione razziale”.

Il fatto incriminato risale allo scorso 15 febbraio, al termine della gara tra Bari e Cremonese (1-1) quando Vazquez era venuto a contatto con il calciatore dei pugliesi Mehdi Dorval. In prima istanza il giudice sportivo aveva chiesto, letti i referti arbitrali, un supplemento di indagine alla Procura federale prima di emettere un verdetto che nel pomeriggio è diventata una mazzata per il giocatore e la società grigiorossa.

La Cremonese, che nelle ore immediatamente successive all’accaduto aveva smentito per bocca del direttore generale Paolo Armenia qualsiasi frase discriminatoria da parte del proprio tesserato, aveva scelto la via del silenzio. Oggi invece si prepara al ricorso, come lascia intendere la nota rilasciata nel pomeriggio.

“Nel prendere atto del provvedimento assunto in data odierna dal Giudice Sportivo nei confronti del proprio tesserato Franco Vazquez, Us Cremonese confida che il calciatore, nei successivi gradi di giudizio, possa dimostrare quanto da lui stesso già riferito ai collaboratori della Procura Federale nell’immediato dopo partita, vale a dire la sua più assoluta estraneità ai fatti contestatigli. A tal fine, Us Cremonese rende noto che, con i propri legali, intraprenderà ogni opportuna iniziativa. Nel condannare fermamente ogni forma di discriminazione dentro e fuori dal campo, Us Cremonese ricorda l’impegno concreto della società nel contrasto al razzismo attraverso le numerose attività di responsabilità sociale che coinvolgono in prima persona i propri tesserati e l’intera comunità grigiorossa”.

La società lombarda attenderà quindi le motivazioni della sentenza prima di muoversi con gli altri gradi di giudizio. Nel frattempo il tecnico Giovanni Stroppa perde il proprio capocannoniere (9 gol in stagione) in vista della delicata trasferta a Palermo, in programma venerdì al Barbera.

Vazquez era fermo per infortunio: era stato sottoposto a un intervento chirurgico al volto per ridurre la frattura di zigomo e mascella procuratasi durante il match contro la Carrarese. Rimasto in tribuna contro il Catanzaro, stava preparando il recupero per una sfida da ex in quel di Palermo dove è molto amato.

L’allenatore grigiorosso contava di poter riavere il fantasista proprio nell’anticipo in Sicilia, ma dovrà rivedere i propri piani e rinunciare al fantasista, che eventualmente salterà anche la prima sfida playoff.

Per Vazquez si tratta della prima squalifica di questa entità: nella sua lunga carriera, cominciata nel 2010 in Argentina, era stato espulso 6 volte direttamente e 4 volte per somma di ammonizioni senza mai aver ricevuto uno stop tanto lungo.

La pesante squalifica dell’argentino per razzismo non è la prima nel calcio italiano. Basta ricordare quanto accaduto a Michele Marconi che era stato squalificato per 10 giornate per una frase razzista pronunciata nei confronti del giocatore Obi del Chievo quando indossava ancora la maglia del Pisa.

I fatti risalgono alla gara di serie B del 22 dicembre 2020. La società scaligera aveva denunciato una frase razzista da parte dell’attaccante e la richiesta della Procura federale di dieci giornate era stata respinta dal Tribunale federale.

La Corte d’Appello aveva invece accolto il ricorso della stessa Procura ma il 31 agosto 2021 il Collegio di Garanzia del Coni aveva cancellato la sentenza rimandandola alla Corte d’Apello che solo il 26 ottobre 2021 ha confermato le 10 giornate di squalifica.

Quasi un anno dopo. Oltre a quella di Marconi si ricordano anche la squalifica per 11 turnial tecnico Franco Lerda (Pro Vercelli) e quella dell’attaccante del Padova Santini che fu squalificato dopo circa cinque mesi di indagini (da gennaio a maggio 2021) senza l’ausilio di materiale video e audio.