C’è un calcio che non vive di stadi, ma di tavole apparecchiate, di battute tra amici, di chilometri macinati per sentirsi parte di qualcosa.
È il calcio vissuto dall’Inter Club Sydney, che quest’anno ha celebrato la sua ormai tradizionale cena da Dom Panino, scegliendo un luogo semplice e flessibile, capace di accogliere lo spirito di comunità che tiene insieme il gruppo. Una quarantina di persone, famiglie comprese, hanno affollato il locale, una presenza che racconta più di qualsiasi slogan che il tifo è un collante, unisce generazioni, accorcia distanze, trasforma una serata in un piccolo rituale identitario.
Un momento particolarmente emozionante dell’incontro è stato quando il presidente Alessandro Maremonti ha ringraziato due soci storici, Faye e Giuseppe Marguglio, iscritti da dieci anni all’Inter Club di Sydney che, originari di Melbourne, hanno scelto di salire su un volo per partecipare alla cena. Un gesto che pesa come una dichiarazione d’amore al club. Un impegno che, come ha ricordato il presidente, “vale oro”.
Tra i presenti anche un ex socio, Vince Caligiuri, che tornerà a tesserarsi, con un progetto ambizioso in tasca: aprire a Sydney la nuova Inter Academy, portando in città un ponte diretto con Milano e, ha scherzato il presidente, “qualche nuovo socio tra i ragazzini che si iscriveranno”. Una nota di futuro che aggiunge linfa alla stagione del club. Sul campo, l’Inter ha vissuto mesi intensi: l’addio a diversi giocatori e un campionato che tiene i nerazzurri a un soffio dal vertice. Le sconfitte contro Milan e Juventus bruciano ancora, ma non incrinano la convinzione: la squadra gioca, crea, diverte. “Prima o poi la fortuna degli altri finirà” ha sottolineato Maremonti, con una sincerità che fa sorridere e restituisce tutta l’umanità del tifo. In Champions League, l’Inter resta tra le prime in classifica, dopo Napoli e Milan, nonostante l’ultima battuta d’arresto.
La vita del club, però, non è fatta solo di risultati e classifiche. Da quando non esiste più uno spazio stabile dove vedere le partite insieme, ritrovarsi è diventato più difficile. Ecco allora che cene come questa diventano ossigeno: serate in cui la comunità si raccoglie attorno alla stessa passione, anche senza maxischermi e cori da curva.
Maremonti ha rinnovato l’appello: trovare un nuovo luogo d’incontro, un posto dove tornare a radunarsi per tifare insieme. Nel frattempo, l’idea è di organizzare più cene, più bevute, più momenti condivisi.
Perché la forza dell’Inter Club sta proprio lì: nella costanza delle persone, nella fedeltà che supera le distanze, nella gioia di rivedersi ogni volta. Un gruppo che resta saldo anche nei cambiamenti, capace di trasformare un appuntamento annuale in una dichiarazione collettiva d’appartenenza.
E in fondo è questo il calcio che resta: non quello delle statistiche, ma quello che permette di sentirsi parte di una casa, anche dall’altra parte del mondo.