MILANO - In Viale della Liberazione stanno sperimentando quanto può essere bello il gioco del domino: caduta la prima tessera, tutte le altre la seguono di conseguenza. È quello che capiterà dopo aver trovato la quadra (cosa a un certo punto tutt’altro che scontata) per il rinnovo di Lautaro Martinez, il fascicolo catalogato come prioritario sulla scrivania di Beppe Marotta.
Non è stato facile, perché le richieste del procuratore erano andate ben al di là delle possibilità del club, ma la volontà del giocatore è risultata decisiva. Che a quelle condizioni non si potesse rinnovare, Ausilio lo ha detto chiaramente all’agente dell’argentino in occasione dell’incontro di giovedì, l’attaccante lo ha capito e ha fatto un passo indietro, spuntando comunque un fisso da 9 milioni all’anno che con i bonus potrebbe portarlo fino a 10,5 milioni a stagione da adesso al 2029.
Scollinato il rinnovo del capitano, adesso la strada sarà in discesa, con gli accordi con Inzaghi e Barella che non dovrebbero presentare problemi, tenuto conto del fatto che con entrambi un’intesa di massima è già stata trovata (sia il centrocampista che l’allenatore vedranno aumentati i rispettivi ingaggi a 6,5 milioni a stagione) e che le firme arriveranno già nei prossimi giorni.
Un triplo colpo da parte della nuova proprietà di Oaktree, che, oltre a confermare in blocco la dirigenza, si presenta ai tifosi blindando tre elementi imprescindibili. Il tutto in attesa dell’assemblea dei soci in programma martedì, quando verrà sciolto il precedente Cda e nominato quello nuovo (ne faranno parte sicuramente anche i due rappresentanti di Oaktree, Alejandro Cano e Katherine Ralph), ma sarà anche l’occasione per nominare il nuovo presidente che prenderà il posto di Steven Zhang: le ultime indiscrezioni dicono che potrebbe essere un italiano, e il favorito al momento sembra essere Carlo Marchetti, notaio milanese già nel Cda nerazzurro negli ultimi tre anni.