MILANO - Tutto come da programma: Beppe Marotta non vuole perdere tempo, e due giorni dopo essere diventato presidente dell'Inter vuole subito passare ai fatti. Così, dopo aver raggiunto un accordo di massima con Lautaro e Barella, oggi è stato il giorno di Simone Inzaghi, con il suo procuratore Tullio Tinti che ha fatto visita al neo numero uno nerazzurro per poco più di un'ora nella sede di Viale della Liberazione.
L’accordo è sul piatto da mesi (prolungamento fino al 2027 con aumento dell’ingaggio a 6,5 milioni a stagione), nei prossimi giorni la firma e l’annuncio ufficiale: “Se Inzaghi rimane? Non so, stiamo parlando. Secondo me rimane fino al 2037. Va bene fino al 2037? - ha detto scherzando il procuratore uscendo -. Siamo solo agli inizi, c’è la buona volontà da parte di tutti. C’è da lavorare, sono sempre positivo. Tempistiche? No, ci sentiremo. È appena cambiata la proprietà, anche loro devono rendere conto. Se Bastoni ha ricevuto qualche manifestazione di interesse dall'estero? Ma Bastoni ha un contratto di 4 anni con l’Inter... Siamo tutti interisti”.
Il modo migliore per iniziare la nuova stagione, una tripletta di rinnovi che confermano la linea tracciata dal club e l'intenzione della proprietà di continuare a lottare per il vertice tanto in Italia quanto in Europa. Poi sarà tempo per il mercato “creativo” (copyright di Marotta), ovvero cercare profili giusti a prezzi non folli, giocatori da far crescere e valorizzare come nell’ultimo anno è capitato con Bisseck, Buchanan e, soprattutto, Marcus Thuram. Arrivato a parametro zero, il francese è stato tra i grandi protagonisti dello scudetto interista, rispedendo al mittente tutti i dubbi sul fatto che fosse un buon esterno ma non un vero attaccante.
Ma è bastato un gol in particolare per far ricredere tutti e diventare uno degli idoli di San Siro: “Il gol contro il Milan, quello dell'andata - ha raccontato il francese a 'Made in Italy - International Main Partner Lega Serie A' -. Molto speciale anche il secondo gol del ritorno, ma ormai la stagione era quasi finita e la gente mi conosceva già. Ma prima del primo gol si cercava ancora di capire chi fosse realmente Marcus Thuram, quanto fosse forte. Segnare così presto nella stagione, e in quella partita in particolare, ha creato un forte legame tra me e tifosi”.
“Quando sono arrivato qui, mi è stato subito detto che l'obiettivo era vincere il campionato - ha detto ancora Thuram - Abbiamo avuto una stagione fantastica, abbiamo sentito la gioia che abbiamo portato ai tifosi, è quello per cui giochiamo. Quando abbiamo vinto lo scudetto, c’è stata la parata sull’autobus scoperto, non avevo mai visto tanta gioia in città, è stato incredibile. Per alcuni siamo dei supereroi, siamo consapevoli di avere questa responsabilità di restituire qualcosa ai tifosi. Quando indossiamo la maglia dell’Inter, capiamo che rappresentiamo molto più che noi stessi, incarniamo un'eredità e una storia”.